ad oggi il più bello è stato quello di Giovanni Falzone al Cimitero Monumentale di Milano.
06.09 Cimitero Monumentale
Requiem around RequiemGiovanni Falzone Contemporary Orchestra
Giovanni Falzone, tromba, arrangiamenti e direzione
un'idea gagliarda, lo devo proprio dire.
un concerto jazz, rivisitazione ardita del Requiem di Verdi, tenuto davanti all'entrata del Monumentale.
dopo una breve coda ci hanno fatto accedere al palco facendo un giro, non necessario logisticamente ma assolutamente necessario artistiticamente parlando, passando dal famedio dello stesso.
intanto il monumentale è un monumento della città di Milano temo fortemente tralasciato...chi va a visitare un cimitero?
nessuno e nemmeno io. ma sono anni che me lo dico e dopo questo breve obbligatorio passaggio mi sono convinta definitivamente della necessità culturale di visitare questo insolito monumento e tutta la sua carica di mistero. ne avevo già viste tracce, affascinanti, in un film che mi aveva lasciato orme fotograficamente indelebili su Milano, ovvero Io sono l'amore di Luca Guadagnino (http://nuovateoria.blogspot.it/2012/03/io-sono-lamore.html). già li avevo visto ombre e luci, ovviamente sapientemente inquadrate da un regista, di un ambiente abitato da creature inanimate ma cariche di evocazioni.
e quelle creature, dopo averne viste alcune da vicino, statue solenni o ripiegate, angeliche o serafiche, a custodia delle tombe di Verdi e Manzoni, mi hanno osservata mentre ascoltavo il concerto. mi sono pioaciute da matti le tonalità jazz mentre il baritono e la soprano intonavano il dies irae.
non so niente di musica e dico niente. le mie valutazioni non contano, di conseguenza, se per l'apprezzamento sensoriale immediato.
posso dire che la musica jazz comincia a piacermi, sempre più, ed è stato un bell'incontro, quello di venerdì l'altro, grazie a questa ennesima maratona milanese, il MITO 2013, rassegna musicale della durata di quasi tre settimane che coinvolge, in contemporanea e spesso con gli stessi interpreti, le città di Milano e Torino.
ed ecco il MITO.
il programma è densissimo, musica classica, antica, barocca, contemporanea, jazz, suonata in luoghi variegatissimi e, a volte inaspettati come, appunto, il cimitero Monumentale di Milano. si prestano al programma chiese, teatri grandi e piccoli, il planetario, il duomo, piazze, musei, hangar bicocca, palazzi, triennale: un'occupazione territoriale completa. un'invasione cui è difficilissimo sottrarsi. avrei visto tutto e invece ho sentito poco, molto meno di quanto avrei potuto e dovuto, ma a volte sono bloccata, paralizzata, impossibilitata. ieri in Duomo c'era un grande concerto, finisco tardi in studio, passo da casa, sistemo, cucino, accontento, è tardi, vado lo stesso ... e invece ciao. una disfatta pesantissima per me, rinunciare a qualcosa che mi attrae per motivi di ordine etico superiore che mi fregano, 9 volte su 10. questa sera sono a una festa di cui mi frega zero, al freddo all'aperto (70 persone obbligate al freddo del primo autunno milanese-si arriva ormai e 15-16 gradi dopo le 21- io mi domando come sia possibile organizzare una festa mettendo a disagio un numero così alto di cristiani), con obbligo di tacchi bassi che non ho, non possiedo scarpe se non con il tacco fatta eccezione per scarpe da ginnastica e qualche infradito. bene, al posto di questa fregatura ci sarebbe del jazz doc MITO all'OUTOFF, dietro casa mia, oppure un'inaspettata conferenza organizzata dall'Ordine dei Medici di Milano(!) su corpo e filosofia tenuta da Umberto Galimberti, filosofo psicoanalista. è un suicidio psichico-intellettuale il mio, un vero suicidio, anche per ipotermia (dovrò andarci scalza...).
mi ribello, a questo e altro, ma nessuno capisce le mie ragioni.
mi sono gustata Mozart al Conservatorio giovedì scorso e mi sono procurata una fregatura domenica, alla Basilica di San Marco in Brera, curiosa di un concerto per organo che era, ahimé, una specie di intrattenimento musicale che sapeva di infanzia e fumetti, musica per organo di un francescano, Padre Davide da Bergamo, un ascolto a tratti ridicolo per ingenuità e banalità sonora.
Orchestra da Camera di Mantova
Maria João Pires
domani sono attratta da un evento musicale al planetario...ce la farò?, e sabato ho i biglietti per l'evento che chiude la rassegna: los MITOs del tango y mas, una grande milonga argentina, all'insegna del rosso scarlatto e di movenze appassionate. e che diomelamandibuona.
Nessun commento:
Posta un commento