come una gran bella gnocca che passa per strada.
Chi potre pensare a Tintoretto o a Tiepolo, a Veronese, o a Piazzetta, senza la luce di Venezia? La luce goriosa e patetica, allegra e funerea.
"E quel chiaro pomeriggio domenicale, come altre volte, pensò che l'aria di Parigi, la luce del suo cielo, ha in sè una specie di magia. Le cose acquistano in essa un'espressione di sogno e di dolce mistero".
forse potrei metter qui la mostra intera.
sono pochi i quadri che non mi sono piaciuti.
certamente il "gladiolo fulminato" del 1930, è folgorante, già a partire dal titolo, un po' futurista.
"oh un geranio di un molle rosa incarnato sopra un abito di stoffa inglese, in una mattina primaverile può valere l'universo!...Per l'eleganza si arriva al punto di non andar con l'amico perchè ha una cravatta che stona con la tua."
De Pisis Museo del 900,
Milano dal 4 ottobre 2019 al 1 marzo 2010
promossa e prodotta da Comune di Milano | Cultura e dalla casa editrice Electa con il sostegno dell’Associazione per Filippo de Pisis, a cura di Pier Giovanni Castagnoli con Danka Giacon – conservatrice del Museo del Novecento.
Suddivisa in dieci sale, l’esposizione segue un andamento cronologico che introduce al visitatore l’universo di Filippo de Pisis (Ferrara, 1896 – Milano, 1956), a partire dagli esordi nel 1916 e dall’incontro con la pittura metafisica di de Chirico fino agli inizi degli anni Cinquanta, con il drammatico periodo del ricovero nella clinica psichiatrica di Villa Fiorita.
mi ritrovo nel suo sguardo, anche quando si ispira alla metafisica di De Chirico, è come se lo approvassi: si è così.
è polveroso a volte, e poi è pensoso, come in un altrove.
mi piace davvero molto.
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