bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

venerdì 11 ottobre 2019

fist love

secondo me il cinema Odeon non va bene per il Milano Film Festival.
(speriamo torni presto l?oberdan, anzi 
la gente che parcheggia e vascheggia in centro non è pubblico potenziale.
figuriamoci.
scomodissimo da raggiungere, così in centro, mi ha reso difficile la frequentazione.
anche una certa confusione alle casse, situate al bancone del bar. ci ho messo un po' per capire che proprio lì si vendevano i biglietti. sono rimbalzata da un angolo all'altro. dirigendomi in prima battuta a quelli che mi sembravano i luoghi adatti a una cassa cinematografica, mi sbagliavo, il biglietto del cinema vale quanto un margarita.
di certo ero stonata, sola in un luogo di soli ggiovani, quanti ggiovani, meno male, anche ai ggiovani piace il cinema, che sollievo.
ero giurassica. mai sentito tanto il mio ingombrante invecchiamento.
una zia, inflessibile e rompiballe, una zia di quelle che non si ha voglia di frequentare, questo il collocamento del mio umore, in linea di massima.
in più, ieri sera, ho visto, ho scelto, un film davvero per ggiovani.
Fist Love, di Takashi Miike (quasi 90 film all'attivo).

un film tipo manga, non di animazione, ma con quella velocità e caratterizzazione dei personaggi, malavitosi, in una Tokyo frenetica scenario di uno scontro tra Yakuza e mafia cinese.
tutti matti, così matti da far ridere, teste mozzate e corpi bruciati in situazioni irriverenti e grottesche, un film splatter e divertente che si condisce di una tenera storia d'amore, cosi' stridente nel contesto drogato e assassino da far sembrare tutto un gioco, un video gioco. ma un bel gioco, viva l'amore.

non rinnego la mia scelta, mi sono francamente divertita, mi piace in fondo fare la zia, spero solo di non apparire grottesca, seduta in sala in una fila di soli ragazzi, fila davanti e fila dietro comprese, ero veramente una nave ammiraglia, mammamia che pena.
non parliamo all'uscita, c'era in atto un rave party, festa finale tutti dentro tra fiumi di alcol, adatto ai miei figli non certo a me.
solo che loro erano a casa a dormire, io in giro per la città a fingere di essere giovane.

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