all'osservatorio Prada in galleria c'è una bella ed essenziale se non scarna esposizione che ha attratto la mia curiosità.
The black image corporation.
questa la presentazione:
Il progetto esplora il patrimonio fondamentale contenuto negli archivi della Johnson Publishing Company, una collezione di oltre quattro milioni di immagini che ha contribuito a definire i codici estetico-culturali dell’identità afroamericana contemporanea.
Fondata da John H. Johnson nel 1942, l’omonima casa editrice ha creato due pubblicazioni essenziali per la comunità nera degli Stati Uniti: il mensile Ebony e il settimanale gemello Jet, la cui circolazione ha avuto inizio rispettivamente nel 1945 e nel 1951. Entrambe le riviste celebravano le situazioni positive della vita quotidiana e ritraevano le complesse realtà vissute dalla popolazione nera degli Stati Uniti nel dopoguerra.
Diventate rapidamente due delle principali piattaforme di rappresentazione e discussione della cultura “black”, Ebony e Jet hanno accolto tra le loro pagine un ampio spettro di eventi e personaggi, da avvenimenti storici come la Marcia su Washington del 1963 e la prima spedizione di un astronauta afroamericano, alle icone sportive e alle celebrità del mondo dello spettacolo.
Per Fondazione Prada Osservatorio Theaster Gates ha ideato una mostra corale e partecipativa incentrata sull’opera di due fotografi: Moneta Sleet Jr. e Isaac Sutton. Come afferma Gates, “con questo progetto, intendo presentare la creazione da parte di Sleet e Sutton di alcuni momenti iconici dell’identità femminile e, al contempo, proporre delle rapide incursioni nella vita delle personi comuni attraverso immagini inedite selezionate dalla Johnson Collection.
Questi archivi indagano i temi della bellezza e del potere femminile nero, e credo che oggi sia il momento giusto per scavare nel lessico visivo della storia americana e svelare un’iconografia che, all’infuori della mia comunità, gode di scarsa visibilità. Ho voluto celebrare le donne di ogni genere, con una particolare attenzione per quelle afroamericane”.
Le immagini di Sleet e Sutton, che restituiscono una panoramica sull’élite sociale afroamericana e una cronaca patinata di temi come la politica, l’auto-aiuto, lo sport, la bellezza e la sessualità, sono ospitate all’interno di una struttura concepita da Gates per il secondo piano dell’Osservatorio. La maggior parte delle cornici contiene ritratti di donne, attrici e modelle, mentre altre presentano il retro delle fotografie con annotazioni sul luogo, la data e l’autore dello scatto. Il pubblico è invitato a esplorare liberamente questo vasto archivio visivo estraendo le cornici dalla struttura per osservare le singole immagini, oppure appoggiandole al suo esterno per renderle visibili agli altri visitatori.
L’allestimento è completato da una serie di fotografie in grande formato realizzate da Sleet e Sutton e selezionate da Theaster Gates.
Al primo piano dell’Osservatorio l’artista presenta originali elementi di arredo e design progettati da Arthur Elrod per gli uffici della JPC, situati al centro di Chicago. Noto come l’Ebony/Jet Building, il quartier generale della casa editrice è stato progettato da John M. Moutoussamy e fa ora parte del patrimonio architettonico della città. All’interno di questo ambiente i visitatori possono leggere e sfogliare le copie originali di Ebony e Jet, mentre un video realizzato da Gates ed esposto in mostra documenta i reali spazi architettonici che ospitavano gli uffici.
si possono vedere fotografie di grande formato e altre di minori dimensioni, si possono consultare le riviste Ebony e Jet e rimanere stupefatti.
a parte la bellezza della moda e dello stile degli anni 60, emerge la bellezza e lo stile delle donne nere di quegli anni.
ma soprattutto è stupefacente osservare le riviste e constatare che tutto l'impianto è abitato da figure di colore. tutte le pubblicità ritraggono neri e solo neri, sono fatte appositamente per riviste per afroamericani. tutti gli articoli riguardano la cultura nera, e c'è ovviamente parecchio da vedere, tra campioni dello sport e personaggi eterni della musica jazz, per non parlare di personaggi politici.
ma è l'esclusività, la segregazione, la limitazione, la gabbia che mi colpiscono, sia nel senso di una emarginazione imposta dalla razza bianca, ma anche sull'altro versante, dell'esaltazione esclusiva di una cultura che si autoalimenta lasciando a sua volta tutto il resto fuori.
siamo solo noi, come voi del resto ci imponete.
poca roba ma da vedere.
ma soprattutto è stupefacente osservare le riviste e constatare che tutto l'impianto è abitato da figure di colore. tutte le pubblicità ritraggono neri e solo neri, sono fatte appositamente per riviste per afroamericani. tutti gli articoli riguardano la cultura nera, e c'è ovviamente parecchio da vedere, tra campioni dello sport e personaggi eterni della musica jazz, per non parlare di personaggi politici.
ma è l'esclusività, la segregazione, la limitazione, la gabbia che mi colpiscono, sia nel senso di una emarginazione imposta dalla razza bianca, ma anche sull'altro versante, dell'esaltazione esclusiva di una cultura che si autoalimenta lasciando a sua volta tutto il resto fuori.
siamo solo noi, come voi del resto ci imponete.
poca roba ma da vedere.
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