Svaniranno tutte in un colpo solo come sono svanite a milioni le immagini che erano dietro la fronte dei nonni morti da mezzo secolo, dei genitori morti anch'essi. Immagini in cui comparivamo anche noi, bambine, tra altri esseri scomparsi prima ancora che nascessimo, nella stessa maniera in cui ricordiamo i nostri figli piccoli assieme ai loro nonni già morti, ai nostri compagni di scuola. E cosi un giorno saremo nei ricordi dei figli in mezzo a nipoti e a persone che non sono ancora nate. Come il desiderio sessuale, la memoria non si ferma mai. Appaia i morti ai vivi, gli esseri reali a quelli immaginari, il sogno alla storia.
Tutto si cancellerà in un secondo. Il dizionario costruito termine dopo termine dalla culla all’ultimo giaciglio si estinguerà. Sarà il silenzio, e nessuna parola per dirlo. Dalla bocca aperta non uscirà nulla. Né io né me. La lingua continuerà a mettere il mondo in parole. Nelle conversazioni attorno a una tavolata in festa saremo soltanto un nome, sempre più senza volto, finché scompariremo nella massa anonima di una generazione lontana.
Annie Ernaux
Gli anni
una descrizione della morte come non ho mai letto in vita mia.
ma il linguaggio sopravvive alla morte, per questo ci sarà, temporaneamente, memoria di noi.
sono sconvolta da queste parole, l'angoscia mi soffoca.
2 commenti:
una descrizione davvero raggelante,quasi terrorizzante..ti dirò che dopo aver letto sono stato diverso tempo inquieto,angosciato.rimane,e concordo con te,un mirabile dipinto sulla scomparsa... grazie come sempre Rouge.
adesso cerco di andare avanti con il libro, sono un po' timorosa dopo un inizio così...
buona giornata
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