ma dice sul serio?
la opzioni sono:
lo dice perchè è pagata per questo
lo dice ma non ci crede
oppure, oddio, ci crede veramente, veramente crede a quel che dice, il lavoro che fa, poveretta, l'ha portata ad aderire alle sue incredibili affermazioni.
al tempo delle donne c'è una, si chiama Sabrina Maggioni, deve essere un pezzo grosso di Vodafone e parla di 5G.
vicina a lei è seduta Roberta Cocco, assessore alla trasformazione digitale del comune di Milano.
intervista uno, boh, certo Federico Cella, ma non ne sono sicura.
lui è quello che mi preoccupa più di tutti.
lei dice che questo 5G, le tecnologie e gli standard di quinta generazione, porterà vantaggi inauditi e che la nostra vita decollerà, migliorerà, sarà una figata, ecco si, saremo finalmente felici (tema del convegno).
se proprio lo deve spiegare in poche parole, almeno 4 gli avanzamenti:
la telemedicina (e vabbè, per chi ci crede, vedremo)
la sicurezza: le auto, con guida autonoma, potranno prevedere urti e incidenti, macchine e moto in direzione di collisione con noi, ma, soprattutto, controllo assoluto di ogni zona della città, qualsiasi evento criminoso sarà individuato prontamente, visualizzazione di ogni angolo, droni che -NEL RISPETTO DELLE NORME- potranno filmare tutto, saremo in mani sicure (ma poi i delinquenti li fanno anche saltare in aria come nella serie di Jack Ryan?), città sotto costante controllo.
il turismo: udite udite potremo vedere ogni angolo del mondo, senza andarci. che bello, potremo viaggiare da casa nostra, in pantofole, senza spendere, senza andare, senza guardare, senza niente. anche senza cervello e senza desiderio.
i servizi: non sai cucinare? nessun problema, 5G farà al posto tuo. dice, la Sabbri, con aria fintamente dimessa: per esempiio io, che non so fare un uovo, potrò cucinare senza saperlo fare. ogni competenza, normalmente acquisita dallo studio, potrà essere sostituita dalla tecnologia. nessuno avrà più bisogno di distinguersi per un talento, sarà distribuito dai sistemi informatici. funziona anche a letto, suppongo.
il suo intervistatore, non batte ciglio. dice bene, che bello.
beh, un ottimo intervistatore, direi, non ha domande, gli sta tutto bene, è politicamente corretto, direi politicamente servile, non ha nulla da chiedere rispetto a questo quadro apocalittico che prevede un mondo virtuale ad accesso diretto, intimo, e di assoluto controllo telematico in cui la privacy sarà una parola vuota di senso e in cui ognuno di noi non avrà più alcun valore specifico, in cui la singolarità dell'individuo sarà sostituita dal sapere informatico.
bene, molto bene, che bello.
assessore Cocco, lei cosa ne pensa?
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