Ho un alloggio di fortuna:
il mio corpo.
Ieri sera non sapevo dove sistemarmi:
lo stomaco bruciava,
gli occhi erano spine,
la lingua amara,
nelle ossa
temporali.
Bisogna prendere casa nel mondo,
dare confidenze a un muro,
alla curva di una strada.
Così quando moriamo
muore il corpo
e noi siamo immortali
perché siamo in un rovo,
nella tasca di un cappotto,
nella gamba di un tavolo.
Franco Arminio
Cedi la strada agli alberi
è un vero piacere copiare a mano una poesia,
su questo foglio
parola dopo parola.
imparerò anche io, prometto.
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