mi ricordo che la domanda era la stessa.
ero insistente.
non capivo.
e la risposta non mi risultava soddisfacente. né mio padre né mio fratello mi dicevano qualcosa che mi spiegasse il perchè. mia madre stava zitta, mi guardava con un sorriso quieto, forse un filo preoccupato.
domanda offerta?
leggi del mercato?
consuetudine italiana/mondiale insostituibile?
Rossa, non c'è nulla di comparabile al calcio.
e io insistevo: disuguaglianza sociale, tempi barbari, lotta di classe, società malata, sistema sbagliato.
ci facevo solo la parte della ragazzina che votava lotta comunista senza capire.
di nuovo, mi sorridevano, stai calma, non ti agitare, ti passerà. capirai.
probabilmente non capivo, certamente ero ignorante, fanatica, ma ero genuina.
certamente autentica.
non capivo.
il problema è che, sebbene i tempi siano molto cambiati e la parola lotta di classe faccia venire i brividi per la sua obsolescenza, io continuo a non capire.
vedo un mondo di volontariato e di dedizione che pesa molto, che vale molto, che rende molto.rende vite umane.
c'è forse consuetudine italiana/mondiale più radicata di questa? della vita umana?
io un vigile del fuoco lo pagherei anche più di un calciatore, dovrebbe esserci un mercato incandescente, cifre esorbitanti, squadre di altissimo livello, competizioni internazionali.
trofei nazionali.
coppe.
premi.
no dai, mi sbaglio, mi sbaglio perché chi fa questa scelta, chi veste questo onore, che si dedica, chi lotta e non per un pallone dentro a una rete bucata ha già raggiunto il suo goal, e un mercato di denaro intorno a quel valore lo tradirebbe nella sua vocazione.
avanti così, nonostante la rabbia di un mondo sbagliato, calciatori idioti e vigili del fuoco stellari.
giù tu, giù noi.
2 commenti:
COME NON ESSERE D'ACCORDO,AVENDO UN BARLUME DI SENSIBILITà,UMANITà ED UN POCHINO DI INTELLIGENZA,NON TROPPA,UN POCHINO...è SEMPRE UN PIACERE SEGUIRTI
CIAO ROUGE
Ciao Corte Sconta,
grazie buonissima serata.
Rossa
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