e così tutti ci possono entrare.
un grande coraggio, spogliarsi così.
squarciarsi così.
ne sono uscita estraniata, mi sono sentita invadente, siete sicuri che abbia dato il suo consenso?
la stanza armadio
i disegni le donne le bocche le unghie
il dolore
il bianco dei merletti e il sapore del mare
l'incontro con il femminino
l'esperienza masturbatoria
la pulsione erotica
le impronte dei denti decorative su tavoli
lingue in pronto soccorso
la maestra e gli studenti pupazzo
la VOCE
pupazzi, piccoli animaleschi, lunghi giganteschi
luci basse
quaderni museo
parole ricamate
onde vento uccelli e musica
culle termiche
diari come reliquie
giacche camicie e suoni di Sardegna, divise da scolari e vestiti da bambole
gonna torre, altare della donna.
sottovesti come lampade, camicie come sculture.
memorie ricordi oggetti e stracci vestigia e illusioni altari e orrori cassetti e armadi, i fantasmi di Antonio Marras, stilista artista contemporaneo di origine sarde, sono in scena, senza pudore.
finchè non cambia idea, andateci, è un'apertura, una beanza, un'oscillazione inconscia di rara consuetudine.
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