lago di Como, Cernobbio, Villa Erba.
canta Fiorella Mannoia.
vecchia passione di sempre, interprete meravigliosa di cantautori eccelsi, prima tra tutti Ivano Fossati, mio eterno amore musicale.
il concerto è bellissimo, l'ambiente magico lacustre lo favorisce, ma è tutto merito suo e della sua fantastica band.
la bellezza non sta tanto nella capacità musicale interpretativa, nella voce singolare, unica, nell'esperienza del mestiere, nella professionalità.
la vera bellezza di questo spettacolo è lei.
lei assolutamente lei.
il concerto si snoda sulla sua storia professionale, ripercorre le sue fasi formative, ripropone i suoi amori musicali, gli autori che l'hanno fortemente voluta e ai quali si è generosamente concessa come interprete, presenta la sua nuova esperienza come autrice di canzoni del suo ultimo disco Sud.
ma è lei la meraviglia.
lei è una donna.
una bellezza dominante.
a parte la strepitosa forma fisica di una donna di 60 anni bella come il sole, alta, snella, scattante, agile, quel che folgora è la padronanza di sè.
quel che stordisce, almeno me, è la fortissima sensazione di una condizione non di nascita (quando mai lo è in effetti), ma di faticosa lenta progressiva sudatissima conquista.
quel che stordisce, almeno me, è la fortissima sensazione di una condizione non di nascita (quando mai lo è in effetti), ma di faticosa lenta progressiva sudatissima conquista.
la bellezza sta infatti nel suo raccontarsi, nel suo affidarsi e nel suo narrarsi come donna in divenire.
dice lei stessa di alcuni anni fondamentali per la sua trasformazione, la sua liberazione, la sua emancipazione in termini femminili.
l'effetto trascinante sorprendente è che alla fine di brani famosissimi, e tra gli altri C'è tempo di Ivano Fossati, diamante poetico musicale, quel che conclude il concerto è Fiorella Mannoia che balla.
trascinata dalla musica esaltante della sua band Fiorella balla, balla, balla benissimo, con quella misura che solo la sapiente manovra di sè e del proprio corpo sa dare all'altro consegandoli gioia e liberazione. come dice lei stessa: negli anni della mia liberazione, dell'abbandono dei completi maschili per i vestiti rossi fiammanti, ho liberato me stessa e gli altri, voi, il mio pubblico.
non siamo qui per vederla ballare, ma cantare, eppure la parte più incredibile del suo concerto è vederla regalare agli altri, a me, la conquista del suo mondo e del suo corpo, un messaggio superiore a qualsiasi comizio femminista, a qualsiasi retorica, a qualsiasi parola vestita da confessione.
balla, così bene, così sicura, così misurata, in accordo con la sua altezza le sue gambe la sua faccia le sue braccia le sue espressioni, che mi trasmette un insegnamento di vita.
«Ho 61 anni e mi sento una bella donna da dieci. Ho scoperto di essere bella a 50 anni e da lì ho iniziato a giocare con la mia femminilità. Prima non ci ho mai riflettuto. E dire che oggi, quando rivedo le foto di quando ero più giovane, dico: ma cavolo, non ero così male, perché non ci pensavo?». Non glielo facevano notare nemmeno gli altri? I suoi uomini? «Ho avuto storie molto lunghe… passati i primi tempi di passione, si traducono in quotidianità. Forse, ora che ci penso, gli uomini con cui sono stata non mi hanno mai fatta sentire così tanto bella, no. Forse da dieci anni a questa parte ho un fidanzato che me lo ricorda». E scoppia in una risata aperta, prima di ammettere che se prima «volevo mi dicessero che ero brava piuttosto che bella, ora mi fa più piacere il contrario… sarà che con la vecchiaia uno rimbambisce…».
Intervista a Fiorella Mannoia di Chiara Maffioletti, Corriere della Sera, 24 giugno 2015
IO NON HO PAURA (dall'album Sud)
Ci penso da lontano da un altro mare
un’altra casa che non sai
la chiamano speranza ma a volte è un modo per dire illusione
Ci penso da lontano e ogni volta è come avvicinarti un po’
per ogni l’anima tagliata l’amore è sangue, futuro e coraggio
A volte sogni di navigare su campi di grano
E nei ritorni quella bellezza resta in una mano
E adesso che non rispondi
fa più rumore nel silenzio il tuo pensiero
E tu da li mi sentirai se grido
Io non ho paura
Io non ho paura
Io non ho paura
Io non ho
Il tempo non ti aspetta
Ferisce questa terra dolce e diffidente
Ed ho imparato a comprendere l’indifferenza che ti cammina accanto
Ma le ho riconosciute in tanti occhi le mie stesse paure
Ed aspettare è quel segreto che vorrei insegnarti
Matura il frutto
il tuo dolore non farà più male e adesso alza lo sguardo
Difendi con l’amore il tuo passato
Ed io da qui ti sentirò vicino
Io non ho paura
Io non ho paura
E poi lasciarti da lontano rinunciare anche ad amare
come se l’amore fosse clandestino
Fermare gli occhi un istante e poi sparare in mezzo al cielo il tuo destino
Per ogni sogno calpestato ogni volta che hai creduto in quel sudore che ora bagna la tua schiena
Abbraccia questo vento e sentirai che il mio respiro è più sereno
Io non ho paura
Di quello che non so capire
Io non ho paura
Di quello che non puoi vedere
Io non ho paura
Di quello che non so spiegare
Di quello che ci cambierà