Questa sera ruota la vena
dell’universo e io esco, come vedi,
dalla mia pietra per parlarti ancora
della vita, di me e di te, della tua vita
che osservo dai grandi notturni e ti scruto e sento
un vuoto mai estinto nella fronte, un vuoto
torrenziale che ti agitava nel rosso dei giochi
e adesso ritorna e ancora ritorna
e arresta la danza delle sillabe
dove accadevi ritmicamente e tu
sei offeso da una voce monocorde e tu
perdi il gomitolo dei giorni e spezzi
la tua sola clessidra e ristagni e vorrei
aiutarti come sempre ma non posso
fare altro che una fuga partigiana da questo cerchio
e guardare il buio che ti oscilla tra le tempie e ti castiga,
figlio mio.
Milo De Angelis,
Incontri e agguati (Mondadori, 2015)
me la regala La lettura, questa poesia di De Angelis, La lettura nella sua nuova fiammante versione in edicola da oggi. arricchita ed elegante, dedica diversi articoli alla poesia.
un padre guarda suo figlio, che parole per dirlo, divento pazza leggendolo, e la fuga partigiana da quel cerchio, unica cosa da fare, mi spezza il respiro.
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