bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

lunedì 17 maggio 2021

Chen Zhen - Short-circuits

non è che non faccio più niente,

è che lavoro come una bestia.

forse il lavoro migliore della mia vita, una soddisfazione immensa, i contagi sono in piacchiata e i morti in evidente riduzione, mai il mio lavoro è stato più ripagato.

sono tornata al cinema, a teatro, giovedì a sentire un concerto, mostre e piccole gite. la mia vita non è mai finita, mi sono sentita mentalmente vivace sempre, ora posso anche uscire, non posso chiedere di meglio.


















sabato pomeriggio sono tornata a visitare l'Hngar Bicocca, ho visitato la mostra di Chen Zen.

un personaggio.

nato e cresciuto a Shanghai, in Cina, attraversa la Rivoluzione Culturale nella sua adolescenza, nel 1986 si trasferisce a Parigi. è morto, nel 2000, a 45 anni, a causa di una grave anemia emolitica autoimmunitaria

inizialmente orientato verso la pittura, si è avvicinato progressivamente alla realizzazione di installazioni (la prima datata 1989), accostando oggetti della vita quotidiana come letti, sedie, tavoli, assemblati in composizioni che spostano questi elementi dalla loro funzione originaria per consegnarli a una dimensione metaforica. la produzione di Chen Zhen cerca una sintesi visiva che integri le caratteristiche estetiche del suo paese di origine con quelle dei luoghi con cui entra in contatto, in uno scambio fluido e costante tra pensiero orientale e quello occidentale.

oltre alla dimensione critica che contrappone allo sperpero consumistico la necessità di una realizzazione altra, più spirituale, contemplativa e rituale, legata alla bellezza delle cose, delle piccole cose, c'è una dominante dimensione mortifera, fortissima in alcune opere.

alcune installazioni sono governate dalla paralizzazione del tempo, aree completamente grige, come consumate dal tempo, coperte dalla polvere dell'abbandono, altre consacrano la dissoluzione, la decomposizione, il disfacimento corporeo, come i letti contenuti nella grande immensa ultima sala, il cui contenuto,cullato e ritmato dal cadere eterno del gocciolio d'acqua, è costituito dai resti di una vita, ormai marci, a mollo per l'eternità.

potente, Chen Zhen, ha raccontato il suo consapevole destino di morte.


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