siccome sono curiosa vado a sentire le conferenze intorno allo spettacolo su Freud.
e siccome sono una rompiballe non ne sono affatto contenta.
forse sono andata proprio per poter dire che non ci siamo, che così non va.
ho questa tentazione continua e irresistibile alla critica, al giudizio.
che brutta cosa, lo ammetto.
però, signori tutti, se dobbiamo parlare di Freud in conferenza e ci abbiamo fatto su uno spettacolo bisogna, no dico, di più, si deve avere le idee chiare su ciò di cui andiamo parlando.
e invece sento cose che definire approssimative è poco, diciamo pure che sono sbagliate.
il signor Massini, che viene definito esimio narratore, e può darsi che sia anche vero, fa affermazioni su Freud e la sua competenza che esprimono, al contrario, la sua incompetenza.
diciamo che mi viene spontanea una domanda, che non mi è dato di fare, cioè se il suddetto, che parla di sogni e del loro linguaggio, abbia mai avuto la grazia di andare in analisi.
e, poi se, per caso, per la costruzione del suo testo e poi dello spettacolo si sia avvalso dell'aiuto di uno, o più, psicoanalisti.
perchè va bene fare di Freud e della sua rivoluzione un argomento letterario, e teatrale, ma è pur necessario, se ci addentriamo nei meandri della psicoanalisi e abbiamo anche la tendenza a parlarne in pubblico e disquisirne con tanto di esempi e metafore, saperne qualcosa, con cognizione di causa.
quel che sento invece, e anche alla presentazione alla sede di Intesasanpaolo qualche settimana fa, è farcito di grande confusione e ignoranza.
e questo è grave.
è grave perchè è molto presuntuoso. perchè si danno informazioni sbagliate.
è grave perchè se la questione è tecnica, e la psicoanaisi lo è moltissimo, bisogna parlarne per quel che si sa e, se non si sa, ammetterlo e chiedere ad altri di parlarne per noi.
non si può esporre il "contrasto tra pensieri e realtà", perchè questa non è la questione della psicoanalisi.
i pensieri non sono la verità, non dicono la verità su di noi, non sono l'opposto della realtà, i pensieri già appartengono alla sfera della coscienza - e quanta confusione e scorettezza nei termini di realtà coscienza sogno desiderio soggetto immaginario e non saprei dire quante altre parole sono state usate a sproposito- il pensiero è già frutto del compromesso del soggetto diviso, sono già espressione del conflitto tra pulsione e soggetto cosciente.
l'inconscio, così come Freud lo presenta nelle sue tesi, e che viene riletto da Lacan, è un'altra logica che funziona all'insaputa del soggetto. noi non sappiamo la nostra verità e non sono certo i nostri pensieri a rivelarceli.
se Massini non ha ancora capito questo non vedo come possa parlare di psicoanalisi e poi anche di scriverne!!
i sintomi sono l'espressione che il compromesso con il rimosso non funziona più. i sintomi vengono a dirci che non ce la facciamo più, che il conflitto che non sappiamo tollerare torna a farsi sentire, bussa alla porta, e si esprime nostro magrado, dominandoci. l'inconscio emerge non certo nei pensieri, ma nei lapsus, nei moti di spirito, negli atti mancati e, certamente, nei sogni.
l' inconscio emerge nella stanza dell'analisi.
chi è il soggetto del lapsus? non è il soggetto che sa ciò che vuole dire, c'è un'intenzione a dire (enunciazione) che supera il soggetto padrone del senso. chi è il soggetto di un pensiero tormentoso che ostacola il raggiungimento dei suoi obiettivi e che si fa ancora più doloroso proprio quando più si avvicina ad essi? la psicoanalisi ritiene che tali manifestazioni siano l'indice di una divisione soggettiva che separa il sapere che un soggetto ha su di sé dalla sua verità.
inconscio non è il sommerso, l'archivio archeologico dei nostri ricordi, l'inconscio, struttura simbolica con la sua trama sgnificante, è in superficie, ha il suo linguaggio e la sua etica, ha la sua logica e i suoi movimenti, si apre e si chiude, è pulsante. la verità è il luogo simbolico aperto da questa faglia, apre una questione-sintomo che interroga il soggetto e che si articola in elementi discreti e isolabili, come quelli di un messaggio.
come disse Lacan, con un'immagine per me irripetibile, da brivido, l'inconscio è come Baltimora all'alba.
Massini ha scomodato Oscar Wilde, persino Morucci e Faranda, ma nessuno degli esempi che ha fatto erano pertinenti al discorso sull'inconscio e sulla verità insostenibile per il soggetto.
molte parole, molta confusione, nessuna verità, nessuna sapienza.
molte parole, molta confusione, nessuna verità, nessuna sapienza.
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