è appena tornato, era lì, il posto è quello, la discoteca anche, lo immagino, senza saperlo, senza chiederlo.
l'ho letto sul giornale ma soprattutto l'ho visto al telegiornale.
perché le notizie non si leggono più, si vedono.
e finchè leggi una cosa puoi solo immaginarla, se la vedi il reale ti inchioda all'inimmaginabile.
un ragazzo massacrato di botte in una discoteca in Spagna.
un video riprende dall'alto.
da una parte c'è la scena che lascia senza fiato. io letteralmente smetto di respirare.
dall'altro c'è quel qualcosa che allo stesso modo mi angoscia oltre ogni limite.
i ragazzi intorno che guardano. come in un'arena, immobili.
dito su?
dito giù?
telefonini alla mano, e via si riprende, anche questo lo mando a casa.
lo invio a un amico.
quanti like?
quanti cinguettii?
e su Instagram?
l'amico, sul corriere della Sera, dice è durato un istante.
un istante abbastanza lungo per intervenire, comunque.
un istante che fa la differenza tra la vita e la morte.
e tra la vita vera e la vita guardata sempre attraverso un cellulare.
abbastanza lungo per morire di botte sotto lo sguardo acefalo, ebete, imbecille, da encefalogramma piatto, da idrocefalo, di tutti quei giovani instupiditi svuotati cannibalizzati dalla vita virtuale che scelgono, che non fanno, che non vivono, tanto da non capire se sono in un video gioco, in un video di you tube o su Anime, o su games of thrones, o sul blog di qualche fashion setter o influencer, dentro un like o un selfie.
ahhh qualcuno lo ha fatto, poi, un selfie???
che figo, che giusto perdio, fammi un selfie con il morto ammazzato in disco.
giovani di merda dove cazzo siete???
siete tutti rintronati demoliti sepolti dentro un mondo senza vita al punto da non riconoscere neppure più la morte?
forse siete già tutti morti.
di cosa siete fatti, otre che di tonnellate di nulla, se davanti a un ragazzo inerme che sanguina e geme e muore di dolore non muovete un dito?
che cosa avete nel cervello, oltre a montagne di immagini vuote inutili deleterie consumistiche di puro e semplice godi tutto godi sempre, se non sapete sviluppare una mossa, un riflesso, un istinto (NON DICO UN PENSIERO) difronte a un massacro di botte e di violenza.
nulla.
non siete nulla.
siete quello che ci meritiamo, siete i nostri sintomi, siete gli ultimi scarti di una vita svuotata di senso, non dico morale, anche solo molecolare.
di cosa siete fatti, otre che di tonnellate di nulla, se davanti a un ragazzo inerme che sanguina e geme e muore di dolore non muovete un dito?
che cosa avete nel cervello, oltre a montagne di immagini vuote inutili deleterie consumistiche di puro e semplice godi tutto godi sempre, se non sapete sviluppare una mossa, un riflesso, un istinto (NON DICO UN PENSIERO) difronte a un massacro di botte e di violenza.
nulla.
non siete nulla.
siete quello che ci meritiamo, siete i nostri sintomi, siete gli ultimi scarti di una vita svuotata di senso, non dico morale, anche solo molecolare.
io i miei figli non li conosco, e nessuno di noi conosce più i propri figli. con buona pace di quelle centinaia di madri rincoglionite che giurano di sapere tutto ma proprio tutto dei loro adorabili bambini.
io i miei figli non li conosco e continuo incessantemente a chiedermi:
mio figlio, due giorni fa, a Lloret de Mar, cosa avrebbe fatto?
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