Ortisei.
non è più montagna, è solo shopping di montagna.
conta il pantalone targato Mammut.
lo sfoggio è l'attrezzatura.
centinaia di migliaia di euro.
lo squattrinato annaspa nel tentativo di essere all'altezza, si sforza come una bestia da soma di livellarsi, ma niente, si vede che è un pezzente.
si vede che sono una pezzente.
verso il rifugio Fredarola, nelle fasce che si usavamo per trasportare i neonati, cani chihuahua portati come infanti da donne ormai perdute, definitivamente perdute, confuse tra canineria e maternità.
lungo una gita a partenza dai laghetti di Fiè un ragazzo di 20 anni e un uomo di 50 arrivano pesantemente alle mani, tra urla e insulti, madri disperate da una parte, moglie e figlia altrettanto dall'altra, per la rissa tra due cani che ormai, profumati come due puttane in un bordello, liberi sull'erba di un percorso alpino, non si riconoscono nemmeno più. minacce insulti e ringhi, non tra i cani, tra gli umani.
non riconosco più nessuno, sono estranea a tutto. mi fanno pena i figli ignoranti perduti senza attracchi simbolici, le madri che urlano l'innocenza dei loro santi figli, gli amici e i parenti che per un regolare, e nemmeno brillante, esame di maturità regalano automobili agli amatissimi figli (dimentichi della loro propria sana educazione alla vita che li ha visti, nella medesima occasione, ricevere una sana pacca sulla spalla, bravo figliolo hai fatto il tuo dovere) inconsapevoli dei danni a se stessi e alla loro progenie, convinti che i soldi facciano davvero la differenza. vedremo, amici e parenti li avrò ancora davanti ai miei tristi occhi, vedremo come sapranno cavarsela questi figli senza desiderio.
sono nauseata e stanca, la chiamano montagna questo mercimonio, questa compravendita a prezzi folli, questo Alto Adige che se la tira alla grandissima e che parla rigorosamente tedesco e mi si rivolge in tedesco e giuro che la prossima volta mi metto a minacciare anche io, io vorrei andarmene ora, ma non posso, anche io ho legami sociali, anche io devo abdicare alla mia libertà di espressione, anche io devo coltivare faticosamente un minimo di compravendita affettiva.
ma vedo tutto con distacco, quando, appunto, non mi viene la nausea.
su quel cammino verso il rifugio vedo una sola cosa vera, un pastore con il suo cane, il cane con le pecore, le pecore che rispondono al richiamo e si riuniscono più a nord, il richiamo degli eventi che rispondono alla natura.
un cane.
un pastore.
ma la natura, ormai, non esiste più, se non attraverso le catastrofi, siamo solo cultura.
questa misera cultura che mi uccide ogni giorno un po'.
5 commenti:
Fantastica.....
mah, non direi.
La riflessione intendevo..non sicuramente il quadro che descrivi!
in ogni caso, fantastica è pur sempre troppo!
grazie Corte Sconta, pure in agosto mi scrivi.
agosto o novembre i fari vanno seguiti..
un caro saluto
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