Cedric è un nome che ricorre due volte.
poi ce ne sono altri, femminili, come Elodie, come Elif, come Michelli che mi piacciono molto.
e mi fermo a guardare le foto, a lungo.
ho letto che Elif, bellissima, stava con Milko.
ho letto di una ragazza che ha sentito, schiacciata sul pavimento fingendosi morta in mezzo al sangue e ai cadaveri vicino a lei, due innamorati scambiarsi parole d'amore, forse prima di morire, non lo so.
ho immaginato fossero Elif e Milko.
deliro qua e là e mi risuonano in testa anche le parole di una mia paziente, adolescente, che mi ripete che non è giusto piangere per Parigi e non per Raqqa. al solito gli adolescenti hanno una sensibilità più ampia, allargata, rispetto alla nostra.
io mi fermo molto prima di lei.
io non so cosa fare, oscillo tra paura e ingordigia bulimica di notizie, come potessero sedarmi.io mi fermo molto prima di lei.
non condivido i raid aerei e aspetto, come Amos Oz, come Bernard-Henri Lévy, di sentire la voce del mondo arabo musulmano moderato alzarsi alta e sonora e prendere posizione.
nel frattempo l'unica cosa che so fare è leggere tutti i nomi, tutti i cognomi, tutte le professioni, tutti i paesi di origine, guardare tutte le foto delle persone morte a Parigi una settimana fa.
non so fare altro, non li conoscevo, ma penso almeno che dire il loro nome, nominarli, dare un mome, ripetere il nome, ricordare il nome, dia un senso alla loro vita.
http://www.francetvinfo.fr/faits-divers/terrorisme/attaques-du-13-novembre-a-paris/un-visage-et-un-nom-pour-les-victimes-des-attentats-de-paris_1178443.html
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