Certe notti la strada non conta e quello che conta è sentire che vai.
Certe notti la radio che passa Neil Young sembra avere capito chi sei.
Certe notti somigliano a un vizio che non voglio smettere, smettere mai.
Piccolo Teatro Strehler
dal 18 al 21 giugno 2015
Certe notti
coreografia Mauro Bigonzetti
canzoni e poesie Luciano Ligabue
scene e video installazioni Angelo Davoli
costumi Kristopher Millar e Lois Swandale
luci Carlo Cerri
Compagnia Aterballetto Fondazione Nazionale della Danza
piccolo capolavoro di danza e musica.
direi soprattutto per chi ama Ligabue (io) e chi ne conosce le canzoni (io).
direi anche per chi ama la danza.
Certe notti fai un po' di cagnara che sentano che non cambierai più.
Quelle notti fra cosce e zanzare e nebbia e locali a cui dai del tu.
Certe notti c'hai qualche ferita che qualche tua amica disinfetterà.
Certe notti coi bar che son chiusi al primo autogrill c'è chi festeggerà.
direi ancora di più per chi ammira il corpo e le sue infinite potenzialità.
non diciamo poi per chi ama l'arte e la fantasia creativa.
ma direi in generale per chi ama il bello.
mentre cantavo e mi commuovevo pensavo che i ballerini sono belli.
a fine spettacolo una signora anziana, si, anziana insieme ad altri sei amici altrettanto se non più anziani di lei, seduta nella fila sotto la mia, si è alzata, applaudendo e ridendo, e ha cominciato a decantare le bellezze dei corpi dei ballerini (maschi), con tono di voce alto, eccessivo, con enfasi sui muscoli e la mancanza di tatuaggi (che evidentemente disapprova), con evidente stato di eccitazione fisica e psichica al limite dell'esaltazione maniacale. la signora appariva disinibita e certamente attivata dalla visione conturbante del corpo, di bei corpi, in movimento.
Certe notti ti senti padrone di un posto che tanto di giorno non c'è.
Certe notti se sei fortunato bussi alla porta di chi è come te.
C'è la notte che ti tiene tra le sue tette un po' mamma un po' porca com'è.
Quelle notti da farci l'amore fin quando fa male fin quando ce n'è.
Certe notti ti senti padrone di un posto che tanto di giorno non c'è.
Certe notti se sei fortunato bussi alla porta di chi è come te.
C'è la notte che ti tiene tra le sue tette un po' mamma un po' porca com'è.
Quelle notti da farci l'amore fin quando fa male fin quando ce n'è.
forse in modo meno sguaiato (ma è certo che finirò così anch'io), ho pensato, alla fin fine, la stessa cosa.
il ballerino, la ballerina, sono belli e forse la danza serve solo a questo, ad eccitare la fantasia nella visione estatica del bello.
qui poi l'esibizione corporea non si è certo risparmiata, soprattutto i maschi si sono mostrati in tutto il loro splendore ballandono spesso a torso nudo e ancora più spesso in mutande.
le donne erano più coperte ma splendide ugualmente, gambe belle snelle e tornite, adoro il corpo femminile tonico, detesto la magrezza smunta, molle, senza forma.
insomma, un tripudio dei sensi.
E si può restare soli, certe notti qui, che chi s'accontenta gode, così così.
Certe notti o sei sveglio, o non sarai sveglio mai, ci vediamo da Mario prima o poi.
E si può restare soli, certe notti qui, che chi s'accontenta gode, così così.
Certe notti o sei sveglio, o non sarai sveglio mai, ci vediamo da Mario prima o poi.
la musica è formidabile, la canzoni tra le più belle, la presentazione scenica accattivante con schermi che riportano ad altre scene di danza in paesaggi brulli e quasi desertici su dune di sabbia e sassi, le poesie tratte da Lettere d'amore nel frigo:
Un amore che comincia d’estate
È un amore in salute
È orizzontale
Seminudo
Si abbina all’allegria di canzoni furbe
Mentre qualcun altro
Porta il cane a pisciare
Sul lungomare degli astronomi.
Tutto quel sudore
Lo fa scivoloso
Ma quando cade
Sa ridere di sé
Si toglie gli anni
Tiene aperte tutte le finestre
Informa il mondo
Un amore che comincia d’estate
Non ha paura
Del cancro alla pelle
Non ha paura
Fa comodo anche agli altri
Che possono cosi
Chiamarlo stupido,
fatuo, passeggero, virale
di basso profilo
di cattivo gusto
quelli che si fingono piu’ a favore
lasciano che si sappia
il loro compatire
mentre dicono
una vita ce l’abbiamo tutti
Non è che gli abissi cambino.
Nemmeno l’idea di fortuna
Né del suo contrario
Fa solo prima a spogliarsi
Toglie un po di lavoro a san Lorenzo
Si prende cura di sé
Lasciandosi andare
Alla barba che non si fa A
l trucco che non si mette
Un amore che comincia d’estate
Si è perso la primavera
Ma non lo vedrete mai
Pensare
All’autunno
Imminente.
Un amore che comincia d’estate
È un amore in salute
È orizzontale
Seminudo
Si abbina all’allegria di canzoni furbe
Mentre qualcun altro
Porta il cane a pisciare
Sul lungomare degli astronomi.
Tutto quel sudore
Lo fa scivoloso
Ma quando cade
Sa ridere di sé
Si toglie gli anni
Tiene aperte tutte le finestre
Informa il mondo
Un amore che comincia d’estate
Non ha paura
Del cancro alla pelle
Non ha paura
Fa comodo anche agli altri
Che possono cosi
Chiamarlo stupido,
fatuo, passeggero, virale
di basso profilo
di cattivo gusto
quelli che si fingono piu’ a favore
lasciano che si sappia
il loro compatire
mentre dicono
una vita ce l’abbiamo tutti
Non è che gli abissi cambino.
Nemmeno l’idea di fortuna
Né del suo contrario
Fa solo prima a spogliarsi
Toglie un po di lavoro a san Lorenzo
Si prende cura di sé
Lasciandosi andare
Alla barba che non si fa A
l trucco che non si mette
Un amore che comincia d’estate
Si è perso la primavera
Ma non lo vedrete mai
Pensare
All’autunno
Imminente.
stralci di dialoghi dal film Radiofreccia:
Boris: Ciccio, la radio è un hobby. Potevi essere maniaco di francobolli, di pesci gatto o di che cazzo ne so. Dai, avrai comunque le tue trecentomila al mese. Cambierai la 127 ogni tre anni, ti sposerai Ilaria, perché quelli come te sposano sempre quella che hanno conosciuto alle medie.
B
Bruno: Cosa vuol dire quelli come me?
Boris: Vuol dire quelli come te. I figli: un maschio e una femmina, se ti va male due e due. A cinquant'anni la casetta tua con tutte le grate alle finestre perché abbiamo paura degli zingari, è chiaro. Guzzerai Ilaria una volta al mese e solo quando sarete ciucchi. E poi le paste la domenica mattina, i tortelli alla vigilia, qualche petardino a capodanno. Le barzellette al bar in dialetto e l'italiano davanti al capo. Novantesimo minuto vita natural durante, la 127 lavata il sabato per portare la famiglia fuori la domenica, una vita di straordinari per comprarti lo Zodiac per le gite sul Po, e tre o quattrocento hobby nuovi perché il tempo libero ti ammazza. Gran sballo. Quelli come te sono anche capaci di fare volontariato alla croce rossa.
Bruno: Quelli come me quelli come te li mandano affanculo.
insomma, Ligabue.
e quelli, belli, ballano e ballano e ballano.
belli e bravi, hanno un momento con dio.
http://www.aterballetto.it/video/certe_notti.mp4
Bruno: Cosa vuol dire quelli come me?
Boris: Vuol dire quelli come te. I figli: un maschio e una femmina, se ti va male due e due. A cinquant'anni la casetta tua con tutte le grate alle finestre perché abbiamo paura degli zingari, è chiaro. Guzzerai Ilaria una volta al mese e solo quando sarete ciucchi. E poi le paste la domenica mattina, i tortelli alla vigilia, qualche petardino a capodanno. Le barzellette al bar in dialetto e l'italiano davanti al capo. Novantesimo minuto vita natural durante, la 127 lavata il sabato per portare la famiglia fuori la domenica, una vita di straordinari per comprarti lo Zodiac per le gite sul Po, e tre o quattrocento hobby nuovi perché il tempo libero ti ammazza. Gran sballo. Quelli come te sono anche capaci di fare volontariato alla croce rossa.
Bruno: Quelli come me quelli come te li mandano affanculo.
insomma, Ligabue.
e quelli, belli, ballano e ballano e ballano.
belli e bravi, hanno un momento con dio.
http://www.aterballetto.it/video/certe_notti.mp4
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