Galleria Sozzani.
The big picture
The big picture
Arthur Elgort.
foto di moda, foto di donne e anche qualcos'altro, poco altro.
nel mondo in bianco e nero campeggiano maxi foto a colori, pregevoli.
il pubblico è quello di corso Como, alla moda, fashion, tiratissimo, molti gay.
io a che fascia appartengo?
a volte l'evento è più legato al pubblico che all'oggetto dell'evento. questo evento attira un pubblico affamato di icone, di idoli, di feticci. di un oggetto dal consumo rapido e mai soddisfacente, quell'oggetto cibo che non sazia mai e richiede subito il boccone successivo, bulimia senza fondo.
esagero? mah, credo di no.
esagero? mah, credo di no.
in questo caso l'oggetto dell'evento ha su di me un fascino minimo. la moda e il suo mondo non mi procurano nessun movimento interiore, al massimo provo fastidio per l'aspetto consumistico ormai epocale e irrefrenabile, e la prosopopea della bellezza femminile di facciata, una noia gigantesca.
dell'oggetto in questione mi coglie solo quello fotografico, quando la foto va al di là della chimera- bellezza, della noiosa perfezione fisica, dell'abito mascheramento divino, sembianti di eternità.
“Alcune delle migliori immagini le ho riprese quando non stavo lavorando: le modelle che si stavano preparando, la gente nelle strade. Fugaci momenti fra le riprese. Quello è il momento quando si può catturare la gente come davvero è e vedere cosa si cela nelle persone. In quei momenti veri non si può imbrogliare”, così scrive Arthur Elgor, osannato come un personaggio innovativo nel modo della ritrattistica fashion, "le sue modelle – Stephanie Seymour, Christy Turlington, Linda Evangelista, Naomi Campbell, Kate Moss, Patti Hansen, Karlie Kloss – non sono vittoriose e ingombranti presenze, ma leggere, quotidiane, bellissime. Colte nelle loro imperfezioni, in momenti di pausa, poco truccate, in scarpe da ginnastica, con lo sguardo distante", così recita invece il comunicato stampa della mostra.
davvero? non so, a me sembra, nella maggior parte dei casi, tutta una gran posa che certo non disdegna perfezione e glamour, e, solo in una felice minoranza, anche una buona prova di fotografia.
davvero? non so, a me sembra, nella maggior parte dei casi, tutta una gran posa che certo non disdegna perfezione e glamour, e, solo in una felice minoranza, anche una buona prova di fotografia.
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