A mia madre
Ora che il coro delle coturnici
ti blandisce nel sonno eterno, rotta
felice schiera
in fuga verso i clivi
vendemmiati del Mesco, or che la lotta
dei viventi più infuria, se tu cedi
come un’ombra la spoglia
(e non è un’ombra,
o gentile, non è ciò che tu credi)
chi ti proteggerà? La strada sgombra
non è una via, solo due mani, un volto,
quelle mani, quel volto, il gesto d’una
vita che non è un’altra ma se stessa,
solo questo ti pone nell’eliso
folto d’anime e voci in cui tu vivi;
e la domanda che tu lasci è anch’essa
un gesto tuo, all’ombra delle croci.
Eugenio Montale
e questo capolavoro di Montale, me lo dedico.
visto che nessuno pensa a me e alla mia di fatica, me la riconosco da sola.
a questa età il riconoscimento non viene più dall'Altro, bisogna saperselo garantire da soli, in assoluta solitudine.
"la Natura- è la madre più Gentile
...
Quando tutti i Figli dormono -
Lei s'allontana quel tanto
Che basta ad accendere i Suoi lumi -
Poi affacciandosi dal Cielo -
Con infinito Affetto -
E infinita Cura -
Il dito Dorato sulle labbra -
Chiede Silenzio - Dappertutto -
Emily Dickinson
mercoledì 18 giugno 2014
la domanda che tu lasci è anch’essa un gesto tuo
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