Mondo, sii, e buono;
esisti buonamente,
fa' che, cerca di, tendi a, dimmi tutto,
ed ecco che io ribaltavo eludevo
e ogni inclusione era fattiva
non meno che ogni esclusione;
su bravo, esisti,
non accartocciarti in te stesso in me stesso.
Io pensavo che il mondo così concepito
con questo super-cadere super-morire
il mondo così fatturato
fosse soltanto un io male sbozzolato
fossi io indigesto male fantasticante
male fantasticato mal pagato
e non tu, bello, non tu «santo» e «santificato»
un po' più in là, da lato, da lato.
Fa' di (ex-de-ob etc.)-sistere
e oltre tutte le preposizioni note e ignote,
abbi qualche chance,
fa' buonamente un po';
il congegno abbia gioco.
Su, bello, su.
Su, munchhausen.*
Andrea Zanzotto
(tratta da La beltà, 1968)
* Il riferimento è a un famoso episodio delle Avventure del Barone di Munchhausen (1785) di Rudolf Erich Raspe, quello in cui il nobile spaccone esce da una palude nella quale era caduto afferrandosi per i capelli e sollevandosi da sé.
ironico e paradossale, ho anche io da chiedere al mondo d'essere buono. si può chiedere a un mondo di tirasi fuori da sé, forse se oggetto si, forse se composizione di soggetti no. non lo so.
secondo me il mondo non è buono, oppure, come diceva Lacan, tutti i soggetti sono felici ma non lo sanno, fanno di tutto per non esserlo, per andare in opposta direzione. nella rinuncia c'è godimento, di morte, imprescindibile all'uomo.
Zanzotto lo sa e ne scrive da poeta qual è, sa cosa sono la malinconia e la depressione che tolgono il senso, e cerca di restaurare, come dice lui stesso, con la poesia, il vuoto che c'è nel mondo.
2 commenti:
Dura chiedere bontà ad un mondo fatto di soggetti! Se poi il mondo non è altri, che il contenuto del piccolo spazio a noi più prossimo, che sia il bidello, l'infermiere, il collega, il perfetto vicino di casa oppure il becchino, beh la missione è veramente (quasi) impossibile... da Lacan parole sante!
Ciao Rossa!
grazie monteamaro, sono stanchissima\vado a\dormire.
notte
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