Petrus-Atlas.
Da più di vent’anni, Petrus lavora sulla rielaborazione delle architetture cittadine, con una fortissima stilizzazione di elementi che tende a volte, nell'estrema ricerca di sintesi di linee e toni cromatici (tra cieli piatti e volutamente monocromi che incombono su una realtà depurata dal caos quotidiano), a sfiorare l'astrazione.
Col tempo, il suo lavoro si è sempre più schematizzato dal punto di vista compositivo e si è "raffreddato", in un processo di graduale e progressiva sottrazione di elementi realistici o narrativi, in favore di una sempre maggiore geometria compositiva e strutturale.
Attraverso i suoi quadri prende forma un originale affresco dell'architettura moderna e contemporanea, riletta attraverso una particolare e riconoscibilissima cifra stilistica.
L’utopistico progetto di "Atlante urbano" di Marco Petrus trova così, nella mostra Atlas, una sua dimensione fisica, materiale e fortemente simbolica.
l'ho visto la prima volta su una copertina de La lettura.
poi l'ho rivisto in giro girando e girandomi sui cartelloni pubblicitari in città.
e oggi me lo sono visto in Triennale (luogo magnifico di questa città).
una sala, molta luce, pochi quadri.
perfetto.
mi piace da matti, questo Petrus, linee geometriche, contrasti di colore, visioni dal basso, spigoli e infilate di finestre, rivolgimenti upside-down, movimenti ondulatori, curve, affollamenti. e rigore formale.
città ipotetiche, senza uomini, invivibili, irraggiungibili, ripetitive, alienanti e senza scampo.
di superficie, senza affondo.
metropolis.
cieli blu, gialli e rossi, case senza vita.
mi piace.
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