Ancora oggi, non ho perso il piacere di osservare le cose e ammirarle
e scattare fotografie o dipingere. A volte, mi sveglio nel mezzo della
notte e prendo un libro di Matisse, o di Cézanne o Sotatsu. Un dettaglio
che non avevo notato prima, di colpo attrae la mia attenzione.
Dipingere è magnifico. Quando mi stendo sul letto penso alla pittura.
Amo fotografare ma la pittura è un’altra cosa. Ho sempre fotografato in
modo molto libero, senza avere in testa nessuna particolare immagine,
fotografia o dipinto, che sia. Chi vede i miei dipinti pensa che esiste
una relazione tra l’uso del colore nei miei quadri e nelle fotografie. …
Cerco di rispettare determinate nozioni di bellezza anche se per
qualcuno si tratta di concetti vecchio stile. Certi fotografi pensano
che fotografando la miseria umana, puntano i riflettori su problemi
seri. Io non penso che la miseria sia più profonda della felicità.
Saul Leiter
è bella la mostra su Saul Leiter "luci di New York" allo Spazio Forma di Milano.
è associata all'esposizione degli "zingari" di Koudelka, ma direi che non c'è storia..
più che luci direi riflessi. Leiter gioca sui riflessi, sui piani sovrapposti, sui colori.
finalmente, oltre alle immancabili foto in bianco e nero, anche foto a colori. BELLE.
in cui col colore si dipinge, si racconta della bella gente di una città viva.
ma di Leiter, fotografo e pittore americano tuttora vivente, battezzato alla fotografia dopo folgorazione sulla via di damasco -ovvero dopo l'incontro con l'arte fotografica di Cartier Bresson- mi è piaciuta una cosa su tutte.
la semplicità.
nessuna e dico nessuna pretesa di comunicare un'ideologia, nessun gioco intellettuale, nessuna funzione socio-politico-economica-strategica-eviadicendo, solo voglia di guardare.
Credo che cose misteriose avvengano anche negli spazi familiari; non abbiamo sempre bisogno di correre dalla'ltra parte del mondo.
Grazie alla fotografia ho imparato il gusto del guardare. Semplicemente osservo il mondo, è una fonte infinita di piacere.
è meraviglioso direi, c'è qualcosa che ancora appaga semplicemente perché esiste, senza averlo comprato, consumato, sbranato, bulimizzato, fagocitato e poi rigettato, vomitato. provo invidia per questa semplicità.
2 commenti:
grazie Rossa, farò un salto a vedere la mostra...
si si vai assolutamente.
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