“La pace sia con voi. Io sono la Luce del Mondo”.
e la macchina fotografica?
il gioco dell'illusione era fragile dall'inizio.
ricordo i veli delle donne, i capelli raccolti e nacosti, il fascino inarrivabile
l'americana sguaiata in ciabatte e la donna araba composta e misteriosa. l'abisso delle culture
l'harem del topkapi, vita da concubina, schiava o regina?, tra la magia dei mosaici dorati e dei velluti rossi
il lucore azzurro della moschea blu
il buio riflesso sull'acqua delle cisterne
la voce del muezzin alle cinque del mattino, la sua ipnosi inquietante
la perfezione armonica del Rustem Pasha camii
il gusto del cibo, l'aroma del te
il disordine caotico delle vie, la sensazione del non bello, il nuovo che si sostiene sulla baracca
le mani, il canto, l'accudimento, la vicinanza, l'intimità con una donna piena e straniera ed estranea che mi lava come una bambina nell'hammam, nel suo grembo
è poco è tanto. è durato il tempo di un ricordo che sa di dolore.
4 commenti:
Quanto a foto non scherzi neppure tu.
L'islam è ipnosi non lo sapevi? Sono tornato, ho eliminato la moderazione. Quando vuoi...
Foto bellissime in effetti.
Ciao Irideo, di solito le foto sono mie ma non questa volta. ho lasciato la macchina a casa. ma qualcuno ha fotografato molo bene per me.
si lo sapevo eccome, sono già stata a contatto, e ho provato la stessa sensazione di magia.
grazie per l'invito, ripasserò...
Davvero draghetto? trovi? si sono bellissime. sono di qualcuno che sopperisce alle mie mancanze.
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