bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

lunedì 14 maggio 2012

eterna compresenza del tutto nella vita e nella morte

oggi sono atterrita.
gli eventi mi incalzano, mi spiantano, mi sembra di dover pagare un prezzo altissimo per un attimo di felicità.
Luzi è meraviglioso, lo leggo da poco, eppure le sue parole mi consolano, soprattutto quei suoi "quarant'anni d'ansia, d'uggia, d'ilarità improvvise, rapide com'è rapida a marzo la ventata che sparge luce e pioggia...".
non ho niente di più da dire.
veramente.


Nell'imminenza dei quarant'anni 

 Il pensiero m'insegue in questo borgo
cupo ove corre un vento d'altipiano
e il tuffo del rondone taglia il filo
sottile in lontananza dei monti.

 Sono tra poco quarant'anni d'ansia,
d'uggia, d'ilarità improvvise, rapide
com'è rapida a marzo la ventata
che sparge luce e pioggia, son gli indugi,
lo strappo a mani tese dai miei cari,
dai miei luoghi, abitudini di anni
rotte a un tratto che devo ora comprendere.
L'albero di dolore scuote i rami...

Si sollevano gli anni alle mie spalle
a sciami. Non fu vano, è questa l'opera
che si compie ciascuno e tutti insieme
i vivi i morti, penetrare il mondo
opaco lungo vie chiare e cunicoli
fitti d'incontri effimeri e di perdite
o d'amore in amore o in uno solo
di padre in figlio fino a che sia limpido.

 E detto questo posso incamminarmi
spedito tra l'eterna compresenza
del tutto nella vita nella morte,
sparire nella polvere o nel fuoco
se il fuoco oltre la fiamma dura ancora.



“Mario Luzi, nella sua parabola esistenziale e poetica, ha confermato un’assoluta fedeltà a se stesso, anche in quella religiosità diffusa che per lui è sempre stata una vicinanza al cattolicesimo”, ha detto Andrea Zanzotto ricordando la figura del suo caro amico. “Ritengo Luzi, a conti fatti, la maggiore presenza nella poesia italiana: è sempre stato una figura di alto profilo, che ha saputo evidenziarsi in modo particolare nella letteratura e oltre”.

3 commenti:

monteamaro ha detto...

I miei quarant'anni sono in cascina, impolverati ma ancora vivi, e pieni di odori e immagini che cerco sempre più frequentemente di fermare. Inutilmente però, mi pare a volte di fissare una giostra che gira veloce, e solo a tratti provando una nostalgia intristita, qualche ombra mi si mostra chiaramente, lasciandomi una gioia quasi selvaggia.
Di tutte le poesie di Luzi, hai scelto la più struggente, da leggere a luce bassa, soli.
Grazie Rossa!

Rossa ha detto...

il tuo commento è una poesia, te ne sei accorto?

monteamaro ha detto...

Sei troppo buona, è che nella famosa valigia di cartone che portai a Milano, c'era ogni cosa della mia adolescenza, dal rondone alla montagna Majella. Luzi ha risvegliato vecchi, e molti penosi ricordi. Ma questa è la vita.
Grazie ancora.