sono andata a teatro.
proprio a teatro.
e questo è teatro.
Kassatka - la rondine, testo di Alexej Tolstoj, diretto da Semion Spivak – ucraino di nascita, regista di fama internazionale e direttore dell'innovativo Molodezhny Teatr sulla Fontanke- presentato al Piccolo Teatro di Milano nell'ambito della rassegna Ottobre russo al Piccolo, con i migliori spettacoli della stagione teatrale di San Pietroburgo.
nella rassegna ci sono titoli anche più rinomati famosi e miracolosi di questo, sopra tutti Le tre sorelle e Zio Vanja di Cechov diretti dal celeberrimo Lev Dodin.
mi sono accontentata di meno, ma mi sono divertita moltissimo, forse di più.
scritta nel 1916, un anno prima della rivoluzione, c'è aria pre rivoluzionaria in questo mondo arostrocratico in grave decadenza, sfaccendati e fannulloni, senza tetto e senza lavoro. amori che si sfaldano altri che si rifondano, ma, sembrerebbe, sulle sabbie mobili. niente in questa rappresentazione ha l'aria di poter durare.
ma, al di là, del senso della rappresentazione, del valore artistico del lavoro, della sua levatura morale, la cosa bella, veramente bella, è il teatro.
recitato in russo, con sottotitoli in italiano, la commedia è un godimento autentico del lavoro dell'attore.
qui, gli attori, sono bravissimi, fanno ridere, sono spiritosi, intensi e, soprattutto, magici.
si muovono con maestria, con sapienza, e il giusto tocco di ammiccamento. con il pubblico ci sanno fare.
a volte, capito l'andamento del senso logico, era fantastico ascoltarli recitare, senza capire la lingua, e senza leggere la traduzione, e ridere e condividere e godere della rappresentazione scenica di gesti parole musica e di una scenografia semplice ed essenziale ma viva.
tutto era vivo e io ho sentito il calore di quella recitazione, ho avvertito il regalo che mi stavano facendo quei professionisti sul palco.
il teatro è magia, il teatro è sogno, è immaginazione, è pensiero ed emozione.
soprattutto il teatro è, come tutti gli ambiti letterari, un'inimmaginabile possibilità di ampliamento del proprio spazio di vita, è un'espansione del tempo di vivere, come sempre quando si conoscono, o leggono, le storie degli altri, le vite degli altri. è vita in più, oltre il mondo noto, oltre la nostra personale esperienza.
mi sono divertita, ho goduto e ampliato il mio tempo.
In qualche luogo c'è una vita semplice
e un mondo tiepido, trasparente e gaio...Là,
verso sera, il vicino parla alla fanciulla
attraverso lo steccato e le api
testimoni odono la più tenera
tra le conversazioni.
La nostra invece è solenne e intricata
e amiamo i riti dei nostri amari incontri
quando il vento d'improvviso ci tronca
il colloquio appena iniziato.
Ma con niente scambieremo la sfarzosa
fortezza della gloria e della sventura
e gli splendenti ghiacci dei larghi fiumi
e la voce appena udibile della Musa.
Anna Achmatova
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