tutto è cominciato a Panicale, un posto così bello che non bastano le parole, nella chiesa di San Sebastiano.
un Sebastiano così contento del suo martirio prossimo a venire non s'è visto mai e degli aguzzini così mobili e gaudenti, mossi e colorati non si potevano certo mai immaginare. finché non ho visto questo, un martirio che diventa danza.
e poi, a lato, c'era questo, un concerto per nostra signora Maria, il Perugino ha fatto il grosso, ma in più c'è la manina di un allievo, tale Raffaello.
pensavo fosse finita lì, un colpo di fulmine, fugace ma intenso. invece vado a Montefalco e mi ritrovo, in quel di San Francesco, un'altra sua traccia, un altro segnale del suo amore.
di nuovo il Signore incorniciato in un ovale di putti, di nuovo quel chiarore della tenerezza e quel tepore della serenità, di nuovo quel volto di Madonna. ma mi stai seguendo? cosa mi vuoi dire? parli a me?
vado a Trevi. e di nuovo, fuori le mura, in una chiesa, poco battuta, segnali di bellezza.
segnali di eternità.
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