in un'altra occasione della Milanesiana, che in questa ventesima edizione mi ha coinvolta soprattutto con la lettura di Cacciari sul diritto al teatro Grassi e con la lettura de I sommersi e i salvati di Levi al memoriale dell Shoah, mi sono imbattuta anche in un pomeriggio dedicato alla caduta del muro di Berlino. Non ricordo di aver portato a casa qualcosa, non è stato un incontro memorabie, ma ricordo bene un fastidio.
quello di aver ascoltato un intervento, del tutto a sproposito, di certa Francesca d'Aloya, credo scrittrice e attrice, che per parlarci del muro di Berlino ha pensato bene di raccontare la storia di una spedizione di esplorazione dell'antartide. alla fine del suo inutile soporifero intervento ha concluso, ancora ua volta a sproposito, inneggiando alla gloria e sempiterna gratitudine per la capitana Carola Rackete.
certa di non confondermi tra i sostenitori del primaglitaliani, non credo ci sia bisogno di perderci nemmeno una parola, non mi troverete però dalla parte delle carole.
le carole sono una iattura e le sento tanto vicine all'arroganza dell'amato onnipresente ministro dell'interno. lo scontro frontale fra i due, che tanto fa bene al consenso del secondo e nulla porta alla causa dei profughi in mare, mi sembra determinato dalla stessa forma di onnipotenza e di diritto conclamato alla ragione assoluta.
le carole sfondano le leggi, non badano ai divieti, non si curano delle navi in mare, arivano a salvare il mondo anche con il rischio di ammazzare qualcun altro. quel che conta è la santa causa, la propria, indipendentemente da cosa poi usi a supporto. la querela poi della prima a seguito dei commenti del secondo, quando forse farebbe bene ad accendere un cero alla madonna per essersela cavata con così poco e delirarsi con sana e umile discrezione, mi convince ancora di più di una noncuranza onnipotente e altrettanto odiosa che non sento affatto come salvifica ma come deleteria per la causa dei più deboli. altri prima di lei hanno portato a termine le loro insegne di salvataggio senza per questo squartare confini schiacciare a morte vedette della finanza e oltraggiare leggi come se solo le proprie avessero diritto di esistere.
la tracontanza mi fa orrore e non riconoscerla in questa capitana incauta e supponente ma abbracciarla subito come portatrice della casa antisalviniana (e invece sappiamo che il pallottoliere del sovranista è andato al suo massimo punteggio grazie alle manovre nautiche omicide della stessa) mi sembra così stupido e semplicemente ottusamente ideologico che mi procura un moto di stizza.
ragionate e prendete posizione, piuttosto.
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