mostra: Broken nature
dove: Triennale di Milano
Autore: Bernie Krause
ha iniziato come musicista, poi ha fatto film, ha citato Apocalypse Now, non so se mi spiego.
poi però i suoni dei film hanno smesso di piacergli, lo dice con un po' di fastidio, e allora ha deciso di dedicarsi alla natura.
si preso un bel diplomino in bioacustica, una laurea per la precisione, e adesso, cioè da più di 30 anni, registra i suoni del mondo.
un po' come faceva Phillip Winter in Lisbon Story di Wim Wenders, quelli erano i suoni della città, ma la poesia è la medesima.
suoni.
suoni.
lui, il sig. Krause -tantodicappello- registra la natura, i suoni dei boschi, delle paludi e delle foreste, delle barriere coralline e dei parchi americani. a volte li ha registrati nel 1980 e poi di nuovo nello stesso posto nel 2004 e valuta la differenza. quel che vede, e ci dice calmo e pacato ma visibilmente angustiato, è che nella perdita di valore del mondo a seguito delle deforestazioni e della plastificazione e della distruzione industrale c'è anche da annoverare quello dei suoni della natura.
lui mette i suoi microfoni e poi ti fa vedere, in questa sala delle Triennale, di cosa si compone il suono degli animali che la abitano. ogni animale è identificabile per i versi che emette e ognuno abita nel proprio spettro acustico, ognuno sempre uguale a stesso -in modo impressionante- ma del tutto diverso dagli altri -in modo sorprendente-. nessun animale si sovrappone allo spettro di un altro animale. lo spettacolo consiste in diverse situazioni ambientali in cui partono i suoni, uno era il concerto degli uccelli a primavera all'alba in un parco americano ma non so quale, e il sistema decodifica i suoni, li visualizza in bande acustiche e ne indiviua in proprietario. pettirosso cinguettante, picchio pileato, oppure cojote, giaguaro e così via.
vai una mattina di festa, stai lì, entri nella sala buia, stai seduto in silenzio, magari ti siedi, e ascolti il suono delle foreste e io ho capito.
ho capito perchè questo signore ha mollato l'industria del cinema e ha deciso di darsi alla meraviglia della natura. il concerto cui si assiste, volendo anche per qualche ora, io ne ho passata quasi una, è una tale delizia, è un tale incantesimo che nemmeno le sirene di odisseo.
io sono rimasta incatenata e sono certa che tornerò.
quello che ho visto e sentito, entrambe i sensi sono coinvolti, hanno determinato un incatenamento del corpo e un rapimento della mia ragione, seducendomi completamente.
per ora prevale lo stupore, credo poi arriverà il terrore di quel che stiamo facendo.
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