che bello stare sotto quel mantello, bello sarebbe.
grande madre che tutto proteggi.
senza troppa enfasi, solo così, maestosa e seria.
sguardo basso, non vuoi certo darti arie per questo, sei già così grandiosa e solenne di tuo, non hai bisogno d'altro. non guardi l'altissimo, guardi noi.
quanto oro ancora, il rinascimento bussa alle porte ma è ancora tempo di medio evo e di evocazioni bizantine, di immensità ieratica dell'altissimo. ma tu mi rassicuri, con quei capelli biondi che si intravedono attraverso il velo sottile e quel ginocchio lievemente piegato che muove la tua veste, sei quasi umana e allora mi metto lì anch'io, in semicerchio, prima dell'anziana rugosa nel gruppo delle donne in età crescente, prima della grande decadenza.
sarà meno doloroso sentire avvicinarsi la fine, me ne farò una ragione, non sarei quello che sono se non sapessi di dover morire.
forte della tua misericordia, madonna consolatoria che ispiri devozione, darò senso alle mie giornate.
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