fotografie a colori dei Signal Corps dell’esercito americano
immagini in bianco e nero dei fotografi dell’Istituto Luce
La Liberazione dell’Italia durò due anni, dallo sbarco degli angloamericani in Sicilia nel luglio 1943 alla resa dei nazifascisti nell’aprile 1945. Questo processo lungo e doloroso fu messo straordinariamente in scena dai due opposti sguardi fotografici dei fotografi dell’Istituto Luce e dei Signal Corps dell’esercito americano. Sguardi che restituiscono due Italie e due diverse guerre e si osservano reciprocamente e che oggi sono messi a confronto e presentati per la prima volta al pubblico di Milano (dopo il successo della prima tappa della mostra a Roma a Palazzo Braschi). L’allestimento di Forma Meravigli proporrà per la prima volta anche alcune fotografie che vedono come protagonista la città di Milano.
Nelle foto dei Signal Corps (l’efficiente servizio di comunicazioni al seguito delle truppe statunitensi) provenienti da un raro repertorio, conservato presso la NARA (National Archives and Records Administration) di Washington, il colore diventa il segno di un’Italia diversa, “rivelata” da operatori e fotografi più attenti al dato sociale e uno strumento di esportazione dell’american way of life che, con la ricostruzione, raggiunge anche l’Italia. Fanno da controcanto gli scatti dell’Istituto Luce, l’organo ufficiale di documentazione fotocinematografica del regime, dove il “bianco e nero” è espressione prima del cupo declino del fascismo e poi della sobrietà di una classe dirigente che cerca di costruire sulle rovine della guerra. Tra queste, la mostra propone molte immagini del fondo “Reparto Guerra Riservati” in cui erano conservati i negativi bloccati dalla censura.
A Forma Meravigli saranno esposte circa 140 immagini, anche inedite, e filmati d’epoca – compresi nel periodo tra il luglio del 1943 (lo sbarco degli alleati in Sicilia) e il 1946 – che propongono la narrazione della guerra attraverso i suoi protagonisti, italiani e americani, e il confronto, unico e suggestivo, tra due differenti punti di vista.
le differenze si notano, la propaganda americana in blu e la retorica fascista in nero, l'american way of life in tacco 12 e la cupezza del declino nelle macerie di via Benito Mussolini.
non so se fosse tutto così semplice, così manicheo, vero falso, bene e male, bello e brutto, dalla mostra risulta così.
le differenze si notano, la propaganda americana in blu e la retorica fascista in nero, l'american way of life in tacco 12 e la cupezza del declino nelle macerie di via Benito Mussolini.
non so se fosse tutto così semplice, così manicheo, vero falso, bene e male, bello e brutto, dalla mostra risulta così.
Nessun commento:
Posta un commento