le foto sono poche, come sempre e come gradito, con ricche didascalie, ma non tutte le poche foto sono di particolare rilievo, lo devo dire.
si legge che gli autori di quel periodo, a parte il nome noto e riconosciuto di Robert Capa, non hanno lasciato traccia di sè, senza nome e senza fama. e non sempre con molto talento.
ma il reportage storico ha un valore inestimabile comunque, fa vedere quel che non avremmo mai potuto vedere altrimenti, mette i nostri occhi in un'altra dimensione del tempo e dello spazio compiendo la magia della fotografia, e questo piccolo luogo, la Casa di Vetro, è encomiabile, così raccolto e ancora poco frequentato, per lo sforzo divulgativo e culturale che compie con ogni sua mostra.
quindi merita, ancora, la mia, e non solo mia, attenzione.
LA MOSTRA – La fotografia di reportage e in particolare di guerra ha già raggiunto la pienamaturità artistica con il primo conflitto mondiale. A mancare, e succederà ancora a lungo, sono i nomi dei suoi autori. All’epoca infatti non usava firmare le foto, che venivano cedute ai quotidiani senza alcune limite di sfruttamento editoriale. A partire dagli anni ‘30, cioè dalla Guerra Civile Spagnola, l’autore diventa invece una nota essenziale, anche se non obbligatoria, della didascalia. Il primo principe riconosciuto della fotografia di guerra è Robert Capa, ricordato in tutto il mondo anche per le immagini che scattò nell’inferno normanno di Omaha Beach, dove la fanteria americana venne inchiodata dal fuoco nemico al suo arrivo sulla spiaggia. Nella mostra non ci sono le sue immagini famose, ma quelle di molti altri fotografi rimasti sconosciuti, inquadrati nelle forze alleate o inviati di giornali e agenzie, che, come lui, documentarono il D-Day, l’avanzata americana, la liberazione delle città francesi e la battaglia di Parigi. Ai fotografi al seguito delle truppe alleate si aggiungevano poi i fotografi francesi, di cui si sa molto poco, che ripresero gli scontri tra partigiani e tedeschi nelle strade e le vendette sui collaborazionisti – gli uomini picchiati, imprigionati o giustiziati direttamente, le donne rasate a zero in piazza ed esposte al ludibrio e alla violenza della folla. Non tutti i fotografi francesi che documentarono la liberazione del paese erano però senza nome: a fotografare l’insurrezione di Parigi c’erano anche i fratelli Seeberger, che diventeranno famosi nel dopoguerra per le loro fotografie di moda. È del prezioso e pericoloso lavoro di tutti loro, sconosciuti o illustri, sempre condotto in prima linea e mai abbastanza celebrato, che la mostra si compone in un percorso narrativo che cerca di raccontare nello stesso tempo la storia della Battaglia di Normandia, l’atmosfera drammatica di cui furono testimoni gli autori delle fotografie e le suggestioni iconografiche dell’epoca.
VLL 4 - RDA00053511
LO SBARCO DEI COMMANDO BRITANNICI SULLA SPIAGGIA CON NOME IN CODICE SWORD BEACH.
AL COMANDO DELLE OPERAZIONI DEL D-DAY FU IL GENERALE STATUNITENSE DWIGHT D. EISENHOWER.
A STENDERNE I PIANI E AD AVERE IL COMANDO DELLE TRUPPE ALLEATE DI TERRA FU INVECE
IL GENERALE BRITANNICO MONTGOMERY, DIVENTATO FAMOSO PROPRIO DURANTE LA CAMPAGNA
NORD-AFRICANA CONTRO ROMMEL HERMANVILLE-SUR-MER,NORMANDIA (FRANCIA) - 6 GIUGNO 1944
UN CIVILE FRANCESE FORNISCE INFORMAZIONI SUI MOVIMENTI DEL NEMICO A UN TENENTE AMERICANO.
PER QUANTO GLI ALLEATI DETENESSERO LA SUPERIORITÀ AEREA, L’AVANZATA VERSO PARIGI
SI DIMOSTRÒ ESTREMAMENTE LENTA A CAUSA DEI CONTRATTACCHI TEDESCHI, ANCORA IN GRADO
DI MANDARE IN BATTAGLIA NUMEROSE DIVISIONI CORAZZATE NORMANDIA (FRANCIA) - GIUGNO 1944
VLL 16 - RDA00053537
SOLDATI BRITANNICI TRA LE ROVINE DI CAEN DURANTE I FEROCI COMBATTIMENTI TRA ALLEATI
E TRUPPE TEDESCHE PER LA CONQUISTA DELLA CITTÀ. CAEN CADDE IL 18 LUGLIO.
IL PIANO ORIGINARIO PREVEDEVA CHE LE TRUPPE CANADESI COMANDATE DAL GENERALE GUY
SIMONDS CONQUISTASSERO LA CITTÀ, MENTRE LE TRUPPE BRITANNICHE COMANDATE DAL
GENERALE NEIL RITCHIE DOVEVANO ATTACCARE SUI FIANCHI PER CIRCONDARE E DISTRUGGERE LE ULTIME DIFESE TEDESCHE.
IL PIANO FUNZIONÒ SOLO IN PARTE E L’AVANZATA ALLEATA FU BLOCCATA A PIÙ RIPRESE CAEN, NORMANDIA (FRANCIA) - 1944
VLL 24 - RDA00020562
LE DONNE CHE VENIVANO ACCUSATE DI AVER COLLABORATO CON I TEDESCHI, E IN PARTICOLARE
DI AVER AVUTO RELAZIONI SENTIMENTALI O SESSUALI CON LORO (LA COSIDDETTA “COLLABORAZIONE ORIZZONTALE”), VENIVANO ARRESTATE, RASATE IN PUBBLICO, PICCHIATE, ESPOSTE AL LUDIBRIO E ALLE VIOLENZE DELLA FOLLA FRANCIA, GIUGNO / SETTEMBRE 1944
VLL 44 - RDA00060669
CITTADINI DI PARIGI TRIONFANTI GUARDANO PASSARE I PRIGIONIERI TEDESCHI IN RUE DES RIVOLI DOPO LA LIBERAZIONE DELLA CITTÀ. DURANTE LA BATTAGLIA DI PARIGI LE FORZE TEDESCHE EBBERO 3.200 MORTI E 12.800 PRIGIONIERI. I TEDESCHI, IN RITIRATA DISORDINATA DOPO LA CATASTROFE DELLA SACCA DI FALAISE, NON OPPOSERO IN REALTÀ FORTE RESISTENZA. LA GUARNIGIONE TEDESCA ERA COSTITUITA SÌ DA 20.000 UOMINI MA ERA UN INSIEME ETEROGENEO DI VARI TIPI DI UNITÀ, SPESSO SENZA SUFFICIENTE ADDESTRAMENTO O ESPERIENZA MILITARE (PER ESEMPIO MOLTE UNITÀ ERANO AMMINISTRATIVE) PARIGI (FRANCIA) - 25 AGOSTO 1944
IL COLONNELLO ZELLER, CAPO DELL’O.R.A. (ORGANISATION DE RESISTANCE DE L'ARMEE )PER IL SETTORE DELLE ALPI.SI DEVE A LUI SE LE TRUPPE ANGLO-AMERICANE SBARCATE IN PROVENZA GIUNSERO A LIONEDUE MESI PRIMA DELLA DATA PREVISTA.IL PIANO ORIGINARIO INFATTI PREVEDEVA UNA LENTA RISALITA DELLA VALLE DEL RODANO. ZELLER INVECE PROPOSE DI PASSARE ATTRAVERSO LE ALPI CONTROLLATE DAI PARTIGIANI FRANCESI. IL PIANO RIUSCÌ E LE TRUPPE ALLEATE ENTRARONO A LIONE IL 3 SETTEMBRE DEL 1944 FRANCIA - 1944
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