Rainer Maria Rilke
L'angelo
L'angelo
Con un cenno della fronte respinge
lungi da sé ogni vincolo, ogni limite
perché per il suo cuore passa alto e immenso il ciclo
degli eventi che ricorrono eterni.
Nei fondi cieli scorge una folla di figure
che lo chiamano: riconosci, vieni -.
Ciò che ti pesa, perché lo sostengano,
non affidarlo alle sue mani lievi.
Verrebbero di notte a provarti nella lotta,
trascorrendo la casa come furie,
afferrandoti come per crearti
e strapparti alla forma che ti chiude.
che lo chiamano: riconosci, vieni -.
Ciò che ti pesa, perché lo sostengano,
non affidarlo alle sue mani lievi.
Verrebbero di notte a provarti nella lotta,
trascorrendo la casa come furie,
afferrandoti come per crearti
e strapparti alla forma che ti chiude.
Il cimitero Monumentale di Milano è un'opera d'arte.
scopro che mi piacciono i cimiteri, c'è la morte che incute rispetto, mi piacciono i viali alberati che conducono chissà dove.
sono attratta morbosamente dagli angeli, gli angeli, gli angeli, lì era così colmo di angeli, di ali d'angelo, di braccia d'angelo, di volti angelici, in tutte le fattezze ed espressioni possibili immaginabili, così colmo e pieno che lo vorrei anche io un angelo così tutto per me, afferrarlo per crearlo e strapparlo alla forma che lo chiude.
1 commento:
belle osservazioni Rossa,anche a me,i cimiteri,mi colpiscono profondissimamente.nella cittadina in cui vivo ce n'è uno molto antico,piccolo,a cui si giunge da una stretta e solitaria via,è quasi sempre sbarrato(non esercitando più la sua funzione)e lì vado di tanto in tanto a camminare..non è certo paragonabile alla dimora di cui parli,è più umile eppure è così bello.hasta la vista.
Posta un commento