poi ripenso continuamente alle cose di cui ho paura, e che sbaglio di conseguenza, e a certi legami viscerali che mi fanno ancora svegliare di notte al semplice rumore di un colpo di tosse e mi domando perchè il mio corpo sia così dolente ultimamente. io mi sento di nuovo la febbre. cosa mi vuole dire la mia carne?
(nascere è cadere nel corpo)
intanto, a mia consolazione, mi leggo Marina, che si chiamava Marina Cvetaeva, e io che mi chiamo Rossa, ma mi ricorderanno con il mio nome?, metto in questo mio piccolo posticino
(A Dio io chiedo
una stanza -qualunque-
un buco -da sola!-
un posto- per me!-
quattro pareti
per il silenzio!)
una poesia così, geografia di corpo di dolore di visceri e di amore, che merita tutti gli onori della gloria e della storia.
Anke Merzbach
Indizi
Come spostando pietre:
geme ogni giuntura! Riconosco
l'amore dal dolore
lungo tutto il corpo.
Come un immenso campo aperto
alle bufere. Riconosco
l'amore dal lontano
di chi mi è accanto.
Come se mi avessero scavato
dentro fino al midollo. Riconosco
l'amore dal pianto delle vene
lungo tutto il corpo.
Vandalo in un'aureola
di vento! Riconosco
l'amore dallo strappo
delle più fedeli corde
vocali: ruggine, crudo sale
nella strettoia della gola.
Riconosco l'amore dal boato
- dal trillo beato -
lungo tutto il corpo!
Marina Cvetaeva
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