domenica 6 novembre 2011
Chiarore acido che tessi i bruciori d’inferno degli atomi
Esistere psichicamente
Da questa artificiosa terra-carne
esili acuminati sensi
e sussulti e silenzi,
da questa bava di vicende
- soli che urtarono fili di ciglia
ariste appena sfrangiate pei colli -
da questo lungo attimo
inghiottito da nevi, inghiottito dal vento,
da tutto questo che non fu
primavera non luglio non autunno
ma solo egro spiraglio
ma solo psiche,
da tutto questo che non è nulla
ed è tutto ciò ch’io sono:
tale la verità geme a se stessa,
si vuole pomo che gonfia ed infradicia.
Chiarore acido che tessi
i bruciori d’inferno
degli atomi e il conato
torbido d’alghe e vermi,
chiarore-uovo
che nel morente muco fai parole
e amori.
Andrea Zanzotto
da “Vocativo”
io dico: che linguaggio. che intreccio di nulla ed essere, psiche ed esistenza.
si viene da un chiarore d'uovo, attraverso un non luglio, non autunno, un lungo attimo inghiottito dal vento, vivendo di esili acuminati sensi, e sussulti e silenzi, siamo bruciori d'inferno degli atomi e poi ci sciogliamo in morente muco, conato di vermi. o viceversa. nascita e morte indistintamente si confondono. creazione e dissoluzione, dilatazione e contrazione dell'essere.
ma solo psiche
da tutto questo che non è nulla
ed è tutto ciò ch’io sono.
si è così, esisto psichicamente e per questo mi districo dal nulla da cui provengo e diverrò.
anche io ho il mio linguaggio, solo mio.
ed è fonte della mia identificazione e anche della mia solitudine.
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