c'è qualcosa di misterioso nella vita che me la rende a volte attraente, a volte paurosa in modo così scuotente. ho vissuto nel bello, palpabile e godibile, per giorni interi ma attraversata da un'inquietudine strisciante della catastrofe che mi ha avvelenato e inquinato e amareggiato. mi sono chiesta...ma cosa mi succede? cosa? cosa? perchè ho paura di tutto?
il rientro in reparto è stato così spaventoso, così scioccante, così perturbante che mi ha dato il senso reale della catastrofe, della morte, della fine. un paziente si è suicidato impiccandosi in bagno, lo conoscevo, lo seguivo. io so chi era. io lo so.
io credo di sapere cosa sia successo, a quel paziente e a questo reparto. lo vedo così chiaramente da starne male. lo vedo così chiaramente da domandarmi come sarà possibile uscire da questa lucidità assassina. lo vedo così chiaramente da dirmi che sono dannata. lo vedo così chiaramente da dirmi che questo lavoro, appena iniziato, è già finito. non in termini reali, ma simbolici. devo ricominciare da capo. la catastofe che ho immaginata, senza nessun soggetto nè materia, ora si concretizza e mi chiedo dove sia il confine.
12 commenti:
il lavoro che fai non è affatto facile...credo per poterlo fare si debba essere "distaccati" ma non credo sia facile...soprattutto con chi ha una sensibilità come la tua.
già tornare al lavoro dopo le vacanze è un "trauma"...non oso immaginare cosa possa essere rientrare in quelle condizioni.
ciao Cunny, che piacere averti qui. come stai? le tue vacanze? io sono confusa, adesso non vado bene. questo episodio mi ha messa sotto sopra.
tutto bene Rossa :-)
vacanze fantastiche e io sto alla grande come sempre.
beh credo che quello che hai scritto...la situazione che hai trovato...metterebbe sottosopra chiunque dotato di un minimo di amore verso gli altri.
ma leggo ora che anche tu sei sottosopra...per qualcuna??
non è solo l'episodio in sè, è il senso di tutto questo. per me.
già...capita se inizi a lasciare che sia il cuore a gestire certe cose :-)
stai parlando di te immagino...nel mio caso non è il cuore in causa.
dovrai raccontarmi meglio allora.
terribile rietro..posso in parte capire quello che provi...anche se non svolgo il tuo tipo di lavoro ma capisco la fustrazione per aver creduto un un progetto e vederlo finire cmq miseramente e dolorosamente con la perdita di un essere umano che cmq per quanto sia "lavoro" entra nella nostra sfera emotiva. Vorrei anche dirti che sentirsi " in colpa", ma dirlo a te e' un ossimoro, non ha senso, ma e' difficile disinnescare il tarlo.ti abbraccio con affetto e spero che almeno tu sia circondata da un gruppo di lavoro coeso ed empatico.
Bentornata S. ti ringrazio delle tue parole, ma io non mi sento in colpa. le ragioni di questo suicidio ricadono su tutti noi che lavoriamo in questa equipe. non voglio entrare nei particolari, non interessaa nessuno e sono anche questioni molto private. appartenfono al dolore di una famiglia. ma in questo caso io penso a me, al confine tra il mio benessere e malessere, al senso e nonsenso che do al mio lavoro, al ripensamento di una scelta e su cosa si e' fondata. alla mia instabilita'. al confine tra personale e professionale.
grazie ancora, e molto.
se ti servisse un qualunque aiuto, sono una brava ascoltatrice, la mia email e' sul profilo.
Non è stato un gran bel ritorno al lavoro, proprio no. E', comunque, un evento che, per quanto legato al lavoro, lascia attoniti, persi, forse angosciati. E' uno dei motivi per cui non ho voluto fare il medico pediatra (l'unica disciplina della medicina nella quale mi sarei cimentato volentieri). Un saluto
sei un tesoro S, ti ringrazio, ma non potrei parlare di cose cosi' personali con chi non conosco. il blog pubblica i miei pensieri, che condivido, ma no c'e' la mia mail come vedi...
vorrei il mio analista, ora, adesso, vorrei mettere in gioco le mie considerazioni e metterle lentamente a fuoco, tutte.
non so che, non vorrei sembrare migliore di quello che sono. sono angosciata, e' la parola giusta. ma non e' il primo paziente che se ne va, cosi', e non sara' l'ultimo. il mio coinvolgimento non va bene, se sto male e' perche' c'e' qualcosa di mio che si e' perso.
Posta un commento