martedì 14 giugno 2011
quel nero quel nulla quella paura
sono in attesa del mio turno, in fondo mi domando: ma perchè mai lo devo fare? ho già una sensazione terrifica addosso.
già.
una sensazione molto particolare mai avuta prima e penso a chissà quante volte qualcuno ha cercato di descrivermi una sensazione così. e io forse non l'ho capita.
sento che sta per succedere qualcosa che non avrò la forza di affrontare. un "non ce la faccio" potrebbe essere una descrizione azzeccata.
è un sibilo del cuore, una stretta, uno spasmo che da lì arriva al cervello. li sento collegati, in comunicazione. la mente dice ho paura, il cuore contrae fisicamente la paura.
ma non è un batticuore. no. è una fessura in cui il cuore non sta dentro tutto.
chi è davanti a me, una personcina cara, è andata e viene inghiottita. cammina nel buio e lentamente scompare.
è una concretizzazione visiva di una paura. la perdita nel nulla nel vuoto di qualcuno. o sono io che mi perdo? oppure è un'immagine presa a prestito da un film horror, non lo so, ma quella sagoma che perde i confini e il profilo e va dove potrei non sapere nè mai più ritrovare, anche solo nella mia immaginazione, sa di perdita, di morte.
è un gioco in verità, dura solo 60 metri e poi finisce, se mi volto vedo la luce e in fondo a destra c'è l'uscita.
è un gioco una piccola prova solo temporanea, eppure la fessura è sempre più stretta, mi sibila il respiro.
ora tocca a me e stringo la mano di chi ho vicino e a un certo punto del cammino mi dice: non spingere verso di me, stiamo uscendo dal tracciato, vado addosso alla parete. infatti sbando a destra, cerco contatto con chi fa con me questo breve passaggio dentro un'enorme cornucopia.
a un certo punto il buio è troppo buio e mi sento perduta. mi volto ho troppa paura e vedo la luce dietro me, è solo uno stupido gioco. non capisco, al buio ci sto anche spesso -ma secondo me ormai nessuno di noi sa più o ha mai saputo cosa sia il buio assoluto veramente-, ma è camminare verso e nel e dentro il buio che mi da una sensazione di disorientamento, camminare nel nero, il movimento entro un nulla. mi chiedo cosa mi faccia tentennare e sbandare e provare paura, qualcosa che ha a che fare con l'andamento, con la deformazione del reale, con il vuoto e la sua inconsistenza.
mi chiedo quanto durerà e finalmente vedo una specie di parete più chiara davanti a me, niente, è solo la fine, a destra si apre una porticina, luce, esco.
tra tutti sono quella che ha avuto più paura. lo rifacciamo e ho paura ancora, anche se in misura minore. io ho sempre paura.
qualcuno mi descrive sempre "in balia". mi ribello e dico non è vero ma è inutile, è vero. sono in balia, cose belle o brutte non governo le mie emozioni. io ho paura di ciò che non conosco, sempre.
alla Fabbrica del Vapore di Milano, Anish Kapoor. http://www.anishkapoormilano.com/
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6 commenti:
beh deve essere bello però...una sensazione strana (se un giorno entrerai e sentirai una mano palparti il culo...sai già che quello sarò io...ahahha ^_^)
adorabile kermit, almeno tu alleggerisci un po', lo so sono un piombo a volte. si si non ho avuto dubbi, la mano sul mio culo era la tua...
Don Juan porta il suo discepolo su una collina piena di rocce, in una notte senza luna e con gli occhi bendati. Mi è venuto in mente e te lo voglio "passare", chissà se è "Il dono dell'aquila" o "Viaggio a Ixtlan", è passato un po' di tempo dalla lettura.
Anch'io avrei un po' di paura, l'ignoto fa paura, anche se è un gioco.
Ieri sera quasi al buio sono andato (in ciabatte ahahah!) in una capanna dietro casa, ma il buio non mi spaventava granché, conosco abbastanza bene il luogo. Ma un po' mi guardavo intorno :)
Ciao, buona giornata
non lo so non conosco il tuo riferimento letterario...però ti vedo in ciabatte al buio nella capanna dietro casa...!!
devo provarlo... provare ad utilizzare tutti i sensi che non siano la vista.
Il resto a Cunni ma solo perchè è arrivato prima
vai!! sei di Milano? beh vai comunque è un'esperienza credimi. per "il resto" intendi la mano morta sul culo??
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