21 3 21, bei numeri, giornata mondiale della POESIA.
inizio male con una presentazione indigeribile del centro Alda Merini, non credo che la poetessa amasse le cerimonie idolatranti (davvero preoccupante il fanatismo ideologico applicato ai poeti, belli grandi eterni ma non degli dei cui dedicare la vita).
proseguo nel pomeriggio con due eventi di BookCity dedicati a Franco Loi e Emily Dickinson.
Franco Loi, parla e si presenta nei filmati d'archivio, ma io i poeti, come gli scrittori, preferisco leggerli nelle poesie, e nei libri, che sentirli parlare. gli unici che posso ascoltare sono gli attori di teatro, ma la poesia non si spiega, nemmeno o tantomeno tramite i suoi stessi autori.
le poesie in milanese sono canzoni di suoni e ritmo, già solo le traduzioni sono in perdita.
quan’ l’òm el cerca nient nel ciel piuü,
se scriv perchè sèm fjö o chi despera,
o che ‘l miracul vegn, forsi vegnü,
se scriv perchè la vita la sia vera,
quajcòss che gh’era, gh’è, forsi ch’è pü.
Si scrive perché la morte, si scrive come sera
quando l’uomo cerca niente nel cielo piovuto,
si scrive perché siamo ragazzi o chi dispera,
o che il miracolo venga, forse venuto,
si scrive perché la vita sia piú vera,
qualcosa che c’era, c’è, forse non c’è piú.
penser, un nient, un sass surd e luntan...
E mov el sass l'e cume la busia
che quand' se dis par nient, ma la sta la,
ferma, 'n ingumber, cume sta ne l'aria
la nevura che scund la verita.
Tra noi e Dio c'è come un vuoto d'aria,
pensieri, un nulla, un sasso sordo e lontano...
E muovere il sasso è come la bugia
che quando si dice sembra niente, ma sta là,
ferma, un ingombro, come sta nell'aria
la nuvola che nasconde la verità.
ci penso alla menzogna, ci penso spesso, la vita si separa da noi mentendo.
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