si lacera di strade senza targa, dove la notte
è solo mani di rissa e crudeltà di cani.
Guardo lasciando che nel buio
cadano gocce rumorose. L’acqua
che non ha spessore, che non è diretta,
porta il suo ritmo verso il niente,
diviene danza ossessiva di pianeti.
Nessuno sembra sveglio, qui; o sono tutti
oltre frontiera
lungo le scale e i corridoi cammino
respirando
tornando a casa a bocca aperta, io
solo testimone.
Qui la vittoria o la sconfitta sono sconosciute:
resta la ferocia delle cose. Non riconosco nulla
dalla finestra, tutto è uguale, è la polvere
che vaga
dunque non c’è nient’altro dietro le nostre
vite: se non avessi l’ombra che si disegna sola,
quella di un cane a cui somiglio, sarei davvero
anch’io una cosa, abbandonata tra gli agguati,
di nuovo nel deserto della strada immobile
nel giorno identico a ieri
che arriva tardi, che non si sbaglia mai.
Mario De Santis
La polvere nell’acqua
Mario DeSantis è nato a Roma ma vive a Milano.
scrive Roma, nella poesia, ma lo perdono.
Roma, Milano, nessuna differenza se si tratta della realtà brutale e offensiva delle cose.
ci sono immagini, in questa poesia, fortissime, ma fortissime.
sono schiantata, io, la poesia e il suo autore. e sta pioggia che mi cancella, si schiantasse pure lei.
crudeltà di cani gocce rumorose danza ossessiva di pianeti nel giorno identico a ieri che non si sbaglia mai.
sono pesante così, irrialzabile.
3 commenti:
sottoscrivo il tuo pensiero su questo potente poeta di acciaio ;semplicemente corrosivo di scorze e di apatia,è un pugno nello stomaco.formidabile.grazie,un abbraccio Rossa.
và tutto bene?
in effetti no...ma lo sai che a volte sono lenta a rispondere.
troppo lavoro, e problemi, in questi giorni per scrivere post e rispondere ai commenti!!
spero domani...
sono contenta ti piaccia la poesia che ho scelto.
grazie
Rossa
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