Konstantinos Kavafis
da deviantart
Se per Itaca volgi il tuo viaggio,
fa' voti che ti sia lunga la via,
e colma di vicende e conoscenze.
Non temere i Lestrìgoni e i Ciclopi
o Posidone incollerito: mai
troverai tali mostri sulla via,
se resta il tuo pensiero alto, e squisita
è l'emozione che ti tocca il cuore
e il corpo. Né Lestrìgoni o Ciclopi
né Posidone asprigno incontrerai,
se non li rechi dentro, nel tuo cuore,
se non li drizza il cuore innanzi a te.
Fa' voti che ti sia lunga la via.
E siano tanti i mattini d'estate
che ti vedano entrare (e con che gioia
allegra!) in porti sconosciuti prima.
Fa' scalo negli empori dei Fenici
per acquistare bella mercanzia,
madrepore e coralli, ebani e ambre,
voluttuosi aromi d'ogni sorta,
quanti più puoi voluttuosi aromi.
Rècati in molte città dell'Egitto,
a imparare e imparare dai sapienti.
Itaca tieni sempre nella mente.
La tua sorte ti segna quell'approdo.
Ma non precipitare il tuo viaggio.
Meglio che duri molti anni, che vecchio
tu finalmente attracchi all'isoletta,
ricco di quanto guadagnasti in via,
senza aspettare che ti dia ricchezze.
Itaca t'ha donato il bel viaggio.
Senza di lei non ti mettevi in via.
Nulla ha da darti più.
E se la trovi povera, Itaca non t'ha illuso.
Reduce così saggio, così esperto,
avrai capito che vuol dire un'Itaca.
(1911 )
è una bella poesia, semplice e chiara, sapiente ed evocativa.
simbolica. come tutto il mondo in cui siamo immersi, dalla nascita.
mi piace: il viaggio, il passaggio, l'approdo che apre altre infinite irrisposte domande, la mancanza che alimenta il desiderio sono, ora, la mia passione, il mio studio.
4 commenti:
senza desideri che diano passioni non c' e' vita, si e" solo di passaggio...
in quel che dici tu il termine passaggio ha un'accezione negativa. capisco cosa vuoi dire, senza passione non lasciamo tracce.
ma il passaggio è qualcosa che ci riguarda tutti, è un attraverso, un viaggio appunto, come dice la poesia.
“Coloro che vivono sono quelli che lottano; sono quelli con un fermo progetto ch’empie mente e cuore. Quelli che di un alto destino scalano l’aspra vetta. Coloro che procedono pensosi, fissi a una meta eletta. Che hanno davanti agli occhi sempre a tutte l’ore, qualche santa impresa, qualche grande amore”. V.Hugo
Volevo dire qualcosa di simile...ma spesso non riesco a dirlo a parole mie...ciao Rossa
no ma avevo capito cosa vuoi dire. diciamo che ho una visione meno eroica della vita. mene eletta e meno elevata di V. Hugo.
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