ed una siepe più in là.
Una sola è registrata,
ma entrambe mi appartengono.
Una venne per la via che feci io
e portò la mia gonna smessa -
l'altra, come un uccello il nido,
costruì fra i nostri cuori.
Non cantava come noi -
era un motivo differente -
essa stessa a sé una musica
come un calabrone di giugno.
Oggi è lontano dall'infanzia -
ma su e giù per le colline
tenni la sua mano più stretta -
così abbreviando le miglia -
e ancora il suo canto
da un anno all'altro
inganna la farfalla;
ancora nel suo occhio
stanno le viole
appassite in tanti maggi.
Rovesciai la rugiada -
ma colsi la mattina -
scelsi quest'unica stella
fra le schiere della notte immensa -
Sue - per l'eternità!
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