un'esperienza strabiliante?
la visita all'ippodromo del galoppo di Milano.
era la giornata di primavera del Fai, che diolabenedica.
Il complesso dell’Ippodromo SNAI San Siro è unico nel suo genere, sia per la vastità degli spazi che per la
coesistenza di valori ambientali, architettonici e culturali. Dichiarato monumento di interesse nazionale nel
2004, rappresenta uno di più prestigiosi palcoscenici ippici a livello internazionale ed è attualmente al
centro di un ambizioso progetto di rilancio da parte di Snaitech, società proprietaria dell’impianto.
Inaugurato nell’aprile del 1920 su progetto dell’architetto Paolo Vietti Violi, il complesso è un autentico
gioiello architettonico. Da settembre del 1999 la Tribuna Secondaria ospita l’imponente statua del Cavallo
di Leonardo. Alta oltre 7 metri e del peso di circa 10 tonnellate, l’opera è una delle più grandi sculture
equestri al mondo ed è stata realizzata in bronzo dall’artista statunitense Nina Akamu, che per il suo lavoro
si è ispirata ai disegni originali di Leonardo da Vinci.
L’ippodromo SNAI San Siro ospita al suo interno anche un prezioso parco botanico che offre diversi percorsi
tematici di approfondimento e tra le 72 specie differenti registrate e cartellinate, conta anche alberi secolari
e vere e proprie rarità.
e va bene. il bel Palazzo della Tribuna centrale è in stile liberty ed è bellissima con le sue enormi vetrate. l'architetto è il medesimo del palazzo delle Scintille a City Life, e quanto mi piace quel palazzo alla base delle svettanti torri del nuovo quartiere di Milano.
ma la parte di enorme interesse, soprattutto umano, è la Palazzina del Peso.
La Palazzina del Peso è il luogo più esclusivo degli spazi dell’Ippodromo SNAI San Siro: la sua denominazione deriva delle attività che storicamente si svolgono al suo interno quali le operazioni di pesatura di fantini e sella, prima di ogni corsa, e le aree ospitality quali la tribuna e i bar riservati ai proprietari dei purosangue, il roof terrace, la Hall of Fame, la sala fantini, la sala stampa, le aree riservate ai commissari e la segreteria dell’ippodromo.
L’accesso alla Palazzina del Peso è riservato a proprietari, allenatori, fantini, ai giornalisti e fotografi accreditati, e agli ospiti invitati.
Ricevere un invito che consente l’accesso alla Palazzina del Peso, o possedere una delle “card” oro che consente l’accesso permanente alle aree più esclusive del complesso monumentale dell’Ippodromo SNAI San Siro, significa essere ammessi nella parte più prestigiosa dell’intero ippodromo, che ha ospitato personaggi entrati nella storia gloriosa dell’ippica, dell’arte, della letteratura.
Per rinnovare ogni volta la tradizione, in occasione delle corse più importanti viene aperto il cancello che consente di accedere alla Palazzina del Peso attraverso l’ingresso più prestigioso: la Scala Reale, che porta direttamente alla Tribuna Proprietari.
dopo aver visto in passerella cavalli e fantini, appollaiati sui cavalli, piccoli e striminziti, accorciati e ristretti, come ad occupare il minimo spazio possibile, sono entrata, grazie al Fai, in questo luogo così magicamente esclusivo.
come i tutti i luoghi misteriosamente esclusivi ciò che si esclude è di fatto, di minimo interesse.
si esclude ciò che l'escludente crede esclusivo a sostegno della sua ragion d'essere, ma questa esclusività è del tutto immaginaria, e ciò che esclude alla vista dei più può, per me, rimanere escluso per sempre, si tratta solo della volgarità del denaro.
le sale non sono così belle. un bar, tavoli e sedie, seppure in stile art nouveau, bancone e cassiera.
in queste esclusive sale pascolano creature umane, misere e codarde, manichini di Bardelli e Bulgari, molto rossetto e fard, molta lacca nei capelli, molto barbiere e profumazione spinta, odore di soldi e corruzione, vita noiosa e deteriorata, taxi e cocaina, denaro e sesso sottobanco. un paio di giovinastri rampanti, imbalsamati nei loro look all'avanguardia, risucchiati nell'estasi estetizzante, mi e ci guardano ridacchiando, convinti della loro supremazia che li farà vincitori, come i loro fragili e transitori fantini, nella vita. vicino ai veri ricchi, ovviamente, parvenu in odore di mafia, donne vestite da baldracche, cosce pesanti e sguardo catramato, l'esclusività non è estrazione nobile è solo commisurata allo spessore della mazzetta.
il mondo di cavalli e fantini è un girone dantesco di raggiri di soldi vorticosi, esaltazioni noradrenergiche e depressioni suicidarie, investimenti milionari e fallimenti miserevoli, un buco nero nell'universo.
avrei imbracciato un Kalashnikov e saltato fuopri dalla finestra come Ulrike Meinhof ma non è più tempo. anche io ho le mie esclusività immaginarie, e ingombranti, nella testa.
altra chicca: il peso dei fantini prima della gara, non un etto di più (eventualmente uno di meno). affianco alla pesa c'è la sala della sauna.
forse anche un salasso potrebbe servire, ma sono certa che avranno pensato a tutti i rimedi possibili, anche la martirizzazione vale la gloria dell'esclusività.