biglietto serale, 5 euro, metrò 2 euro...tutta la vita!!
non potevo resistere a questa movida modaiola a Expo.
e ci sono andata.
il meglio: l'inizio e la fine.
ma anche in mezzo non è andata male.
tanta strada, ci vogliono gambe buone e piedi sani per andare a Expo.
a fine serata non ero tanto in me, qualche bagliore allucinatorio c'è stato. la stanchezza tira pessimi scherzi.
il metrò mi ha portata dritta al Padiglione Zero e me lo sono visitato.
bello, si cammina dentro, si guarda. una forma di fruizione immediata, non mediata dalla parola, solo sensoriale. modalità contemporanea, modalità adolescenziale. modalità di sicuro effetto e di successo allargato. di consenso unanime. l'ultima sala è difficile da lasciare...difficile uscire...sarebbe meglio restare...
poi mi sono addentrata nei vicoli, diciamo così, poi nel decumano, tra qualche padiglione ancora aperto, tra i baracchini dello street food, in una marea di gente, una folla oceanica.
ho visto il giardino del Bahrain.
mi sono fatta di Ramen e di crepe al cioccolato.
ho notato stordita la vitalità del padiglione olandese.
ho guardato stupita l'uccello aereo della Repubbica Ceca.
non potevo credere alla proposta del padiglione thai di mangiare cibo pronto in scatola da far scaldare al momento.
non sono riuscita ad andare in Cina.
sono entrata in Vietnam, ma solo per un attimo.
da lontano ho visto il Brasile, ma è chiaro che questa è solo l'infarinatura, per il fritto bisogna tornare.
ho notato compiaciuta il padiglione Italia.
e mi sono goduta lo spettacolo pirotecnico dell'albero della Vita.
alla fine ho pensato di essere spersonalizzata, derealizzata, disorientata nello spazio e nel tempo e ho deciso di tornare a casa mia, per riprendermi da 'sto viaggio lisergico in giro per il mondo.
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