lunedì 9 aprile 2018

il più lungo giorno

Ritorno. Ne la stanza ove le schiuse sue forme bronzine dai velarii de la luce io cinsi è ancora un alito tardato. Nel crepuscolo la mia pristina lampada instella il mio cuore vago di ricordi ancora: e ancora ogni volto cui risero gli occhi a fior del sogno – ogni volto tra fragili rime sparito ghirlande d’amori notturni appare come maschera che fatua brilla e fluttua e già si cela al mio sgomento. E ancora tutto ciò che è arido e dolce sfiorite le rose de la nostra giovinezza appare sul panorama scheletrico del mondo. E si raccoglie la mia anima – e volta al più lungo giorno de l’amore antico ancora leva chiaro un canto a l’amore notturno.

Il più lungo giorno
Dino Campana

ieri sera a teatro, indubbiamente, un poeta.

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