giovedì 6 giugno 2013

Ci sono città accese nella distanza, Magne­ti­che e pro­fonde come lune, Campi in fiore e nere strade Piene di esal­ta­zione e risonanza

LISBONA 

Dico:
«Lisbona»
Quando attraverso – venendo da sud – il fiume
E la città a cui arrivo si apre come se dal suo nome nascesse
Si apre e si erge nella sua estensione notturna
Nel suo lungo luccicare di azzurro e fiume
Nel suo corpo ammassato di colline –
La vedo meglio perché la dico
Tutto si mostra migliore perché dico
Tutto mostra meglio il suo stare e la sua carenza
Perché dico
Lisbona con il suo nome di essere e di non-essere
Con i suoi meandri di stupore insonnia e sfacciataggine
E il suo segreto rilucere di cosa di teatro
Il suo connivente sorridere di intrigo e maschera
Mentre il vasto mare a occidente si dilata
Lisbona oscillante come una grande barca
Lisbona crudelmente costruita lungo la sua propria assenza
Dico il nome della città
–  Dico per vedere

 Sophia de Mello Breyner Andresen

bellissima poetessa portoghese.
Lisbona, la sua città.

2 commenti:

  1. sì..bellissima e belli i suoi versi,anche se l'autore di"la morte è la curva della strada"o"carpe diem,altra cosa non sei"è paurosamente abissale..paurosamente.hasta la vista.

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  2. belle le poesie di Pessoa che citi, sono andata a cercarmele, non le conoscevo.

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