martedì 21 dicembre 2010

E come portati via si rimane

Natale
di Giuseppe Ungaretti

Non ho vogliadi tuffarmi
in un gomitolo
di strade
Ho tanta
stanchezza
sulle spalle
Lasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata
Qui
non si sente
altro
che il caldo buono
Sto
con le quattro
capriole
di fumo
del focolare

8 commenti:

  1. mi hai ricordato le elementari. Un tempo lontano con il lampadario a sfera e una luce gialla.

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  2. uno dei miei poeti preferiti, anche se mi riporta a tempi passati...

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  3. come hai fatto a trovarmi di "la'" ? ;)

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  4. le elementari mi sembrano troppo per ungaretti. forse le medie?
    a scuola si studiano poeti che nemmeno si capiscono. si leggono e non ci toccano. poi dopo anni, almeno per me, li ritrovi e dedichi ore infinite a perderti nelle loro parole. per me la poesia è una folgorazione. ungaretti mi tocca le viscere.

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  5. come dicevo Titanium, anche per me ungaretti è speciale. non capisco quello che dici però...cosa c'è di male nel tornare a tempi passati?

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  6. cerco di impegnarmi halmv...giusto?

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  7. Ungaretti lo ricordo nell'anteprima dell'Odissea. Quel vecchino dai capelli bianchi e con quegli occhi aguzzi ispirava simpatia e spessore, la sua voce istigava alla comprensione del capolavoro.
    E le sue poesie: carnali, viscerali.
    Mi sembra di ricordare che "Come una creatura" la leggemmo alle elementari.
    Eccola qua, dalla sua voce:
    http://www.youtube.com/watch?v=PBhYlys5nCk&NR=1

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  8. mammamammamamma mia che regalo mi hai fatto!!!!!
    emozionante da morire.
    la conosco a memoria questra poesia e l'ho anche postata, tanto tempo fa.
    "la morte si sconta vivendo" è scritta con il sangue sulla carne viva.
    GRAZIE

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